Omicidio Lo Cascio, il risultato dell'autopsia smentisce le dichiarazioni dell'assassino
L'esame autoptico non ha individuato elementi a sostegno di un'aggressione con un coccio di vetro, come ha invece raccontato il trentenne che ha confessato il delitto. Indagini ancora in corso
L'autopsia non ha individuato elementi che possano avvalorare il fatto che a provocare la ferita alla gola che ha determinato la morte per dissanguamento di Leonardo Lo Cascio possa essere stato un coccio di vetro. Comincia a perdere pezzi il puzzle costruito da Abdelghani Ammani, il marocchino di 30 anni che ha confessato di aver ucciso giovedì sera, davanti al Palazzo di giustizia, il portiere di notte che stava andando a prendere servizio all'Art hotel museo. Una versione, quella fornita dal marocchino accusato di omicidio volontario, che da subito aveva sollevato più di un dubbio tra gli investigatori: i carabinieri, diretti dal sostituto procuratore Egidio Celano, non hanno trovato un solo frammento di vetro sul luogo del delitto e nelle vicinanze in grado di confermare che l'omicidio, come ha raccontato il marocchino, sarebbe avvenuto al culmine di una lite e commesso con il coccio ricavato in quello stesso istante da una bottiglia. Di più: sul cadavere, l'anatomopatologo Brunero Beglimoni non ha rinvenuto neppure una minutissima scaglia di vetro. La ferita, questo è sicuro, ha caratteristiche che fanno ritenere l'uso di un'arma in grado di pungere e tagliare, verosimilmente un coltello molto appuntito. E nessuna conferma è stata ancora trovata al movente fornito dal trentenne che ha detto di aver litigato con la vittima che gli doveva dei soldi per dosi di cocaina mai pagate. Sul conto di Leonardo Lo Cascio, gli investigatori, al momento, non hanno trovato nulla che possa essere ricondotto all'uso o all'acquisto di droga. Al vaglio dei carabinieri anche la compatibilità tra la dinamica raccontata dall'arrestato e i soli tre minuti trascorsi, come documentato dalle immagini delle telecamere di sicurezza, tra il primo passaggio del marocchino e quello successivo, quando il portiere di notte già giaceva a terra senza vita. Anche su questo ci sono dubbi. Oltre a cercare l'arma del delitto, i carabinieri continuano a cercare il telefonino di Lo Cascio che il marocchino ha detto di non aver rubato ma che da giovedì sera risulta irraggiungibile. Nei prossimi giorni comincerà l'esame dei tabulati telefonici. Domani pomeriggio nella chiesa di Santa Maria a Colonica l'ultimo saluto a Leonardo Lo Cascio.
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