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Niente autorizzazioni, macchinari sequestrati in una stamperia a San Giorgio a Colonica


Dei tredici dipendenti, tre erano clandestini e sette privi di contratto di lavoro. Lo spogliatoio era utilizzato come locale mensa in assenza di adeguate condizioni igienico sanitarie


Redazione


Blitz interforze nelle attività produttive ad impatto ambientale in una ditta gestita da un’imprenditrice cinese di 44 anni, a San Giorgio a Colonica.
Il Nucleo Ambientale della polizia municipale, insieme ai tecnici della Prevenzione di Arpat, ha posto sotto sequestro tutti i macchinari utilizzati per il processo di stampa transfert da carta a tessuto in quanto utilizzati senza le necessarie autorizzazioni ambientali.

Nel magazzino sono stati trovati anche tredici lavoratori: tre uomini cinesi sono risultati clandestini, mentre altre sette persone tra cui un cittadino pakistano, sono risultate essere lavoratori a nero. L’ ispettorato del lavoro ha perciò, sospeso l’attività lavorativa.
Le emissioni derivanti dal processo di stampa transfert da carta a stoffa, che utilizza prodotti chimici a marchiatura cinese, avrebbero dovuto essere convogliate a un impianto di abbattimento a umido, a garanzia del successivo passaggio nell’ambiente circostante, nella realtà mai realizzato. Durante il sopralluogo è inoltre stato accertato dal personale del dipartimento ASL l’utilizzo del locale catastalmente assegnato a spogliatoio per il personale addetto, come refettorio-mensa: all’interno di un mobile erano presenti, in situazione di assoluta carenza igienico sanitaria, cibi di realizzazione artigianale.
Lacunosa la gestione della documentazione amministrativa relativa ai rifiuti: il registro di carico e scarico non era correttamente compilato La  Municipale ha pertanto contestato sanzioni per un importo complessivo di 1.433,34 euro che prevedono il ripristino dello stato dei luoghi.
Numerose violazioni sono state contestate anche da parte del personale dei vigili del fuoco: mancata possibilità di apertura verso l’esterno di alcune vie di esodo nonché la prevista segnaletica sulle vie di esodo, l’idrante non funzionante, la mancata elaborazione del DVR e di corsi di formazione per il personale dipendente, utili a garantire l’incolumità degli operatori  in caso di incendio.
Assente la titolare della ditta, momentaneamente in Cina, che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria, dovrà adesso scontare una pena che prevede l’arresto da tre mesi a un anno oppure pagare un’ammenda da 2.600  a 26.000 euro.   

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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