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Massimo Carlesi si dimette a sorpresa da consigliere comunale


Era stato eletto la scorsa primavera nelle file di Demos e faceva parte della maggioranza. Al suo posto entra in Consiglio Sandra Mugnaioni, prima delle non elette


Redazione


Massimo Carlesi si dimette da consigliere comunale a nove mesi dalla sua elezione. Al suo posto, a rappresentare Demos tra i banchi della maggioranza, dovrebbe entrare Sandra Mugnaioni, prima dei non eletti. 

Le dimissioni sono state presentate stamani, 19 febbraio, al presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti, precedute, ieri, da un colloquio con il sindaco Matteo Biffoni. 
Alla base della decisione ci sarebbero motivi familiari. Nel rendere pubblica tale scelta, Carlesi si è commosso davanti ai giornalisti convocati per l'annuncio. "Sono abituato a dare il massimo e non a scartamento ridotto come sta accadendo in questo momento perchè ho avuto la gioia di avere un secondo nipote. – afferma Carlesi – E' stata una decisione sofferta, meditata a lungo. Lascio con serenità e con convinzione nella certezza che nessuno è indispensabile, tutti sono utili e che ci sono tante persone che possono portare avanti questo impegno. In Demos ci sono tante persone che hanno voglia di fare ed è giusto che abbiano spazio. Io continuerò a sostenere l'attività del partito da semplice iscritto". L'impegno politico quindi prosegue mentre quello amministrativo viene definitivamente archiviato. "Dedicherò il tempo libero dagli impegni familiari – chiosa Carlesi – al mondo del volontariato da dove sono arrivato". 
Oggi si chiude quindi una lunghissima carriera nella pubblica amministrazione iniziata con i Ds nella componente cristiano-sociale, proseguita nel Pd e poi approdata a Demos. Il suo nome è legato ormai indissolubilmente alla batosta elettorale del 2009 che per la prima volta nella storia repubblicana della città portò un sindaco di centrodestra, Roberto Cenni, alla guida del Comune. Le analisi politiche successive hanno poi attribuito la storica sconfitta del centrosinistra alle forti divisioni dentro al Pd e alle vendette interne per la vittoria di Carlesi contro Paolo Abati alle primarie per la scelta del candidato sindaco. Magra consolazione che lo accompagnerà alla guida di una difficile opposizione per i cinque lunghi anni successivi.
Ma alle spalle di Carlesi c'è molto altro. Sessantaquattro anni, bancario in pensione, l'impegno nella macchina amministrativa comunale inizia nel 1995 come presidente della Circoscrizione Sud. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale della seconda Giunta Mattei di cui diventa assessore alla mobilità nel 2001. Incarico confermato con Romagnoli salvo poi dimettersi nel 2005. Nel 2009, come già detto, siede come capogruppo Pd all'opposizione dopo la sconfitta contro Cenni. Nel 2014 appoggia la candidatura di Matteo Biffoni e dopo la vittoria viene nominato presidente della commissione urbanistica. A fine mandato decide di lasciare il Pd e di passare a Demos. E' stato rieletto in consiglio ed è entrato nelle commissioni 3 e 6 oltre a essere stato presidente della commissione di pubblico spettacolo già seguita nel primo mandato di Biffoni. Carica ques'ultima che con le dimissioni da consigliere dovrà essere affidata ad altri. Sul suo petto può appuntare più spille: "Il primo piano in Italia della mobilità – elenca Carlesi – il sistema Lam di cui ho paternità e maternità, i sottopassi, le rotatorie, il piano operativo appena entrato in vigore e la vita in mezzo alle persone perchè chi vuole fare politica deve stare tra le gente e sottoporsi al suo giudizio".
Carlesi nega che dietro questo addio ci siano retroscena politici legati alla scarsa valorizzazione della sua esperienza amministrativa da parte della maggioranza: "L'obiettivo che come Demos ci eravamo posti in campagna elettorale era di conquistare un posto in giunta e uno in Consiglio. Abbiamo centrato entrambi e sin dall'inizio eravamo d'accordo che l'assessore sarebbe stato Lorenzo Marchi senza altri spazi. Casomai ha pesato altro. Sono abituato a guardare al futuro e invece mi sono ritrovato dentro il ruolo di "memoria storica" che non mi si addice". Il riferimento è a una composizione del consiglio piuttosto giovane e a volte anche acerba.
Sassolini da togliersi dalle scarpe: "Non ne ho perchè li ho tolti uno per uno sul momento. Non ho favori da restituire, obblighi o vincoli". Certo la sconfitta del 2009 pesa ancora: "Mi ha lasciato un segno profondo anche in virtù di una coalizione poco coesa che ha fatto finta di non avere un candidato, ma non c'è alcuna acredine. Ho lavorato a capo basso per cinque anni per riconquistare il Comune". 
Le dimissioni sono effettive da subito. Carlesi ha preferito non partecipare al Consiglio di domani e ha affidato un messaggio di saluto al presidente Alberti che lo leggerà in apertura di seduta: "Preferisco evitare la scena madre, il consiglio è una cosa seria e ha bisogno di sobrietà, non se ne può fare un uso e consumo personale". 
Per l'assessore Lorenzo Marchi, presente all'incontro con la stampa insieme al coordinatore provinciale di Demos, Roberto Bartoloni, "è una perdita enorme. Ho provato a fermarlo fino all'ultimo.Voglio dirgli solo grazie. E' un grazie che viene da lontano, già dalle politiche del 2018. In due anni ha mantenuto ogni promessa data a me e a tutta Demos. Grazie anche per i preziosi consigli che mi ha dato in questi 8 mesi da assessore. Consigli che ho chiesto io. Non è mai avvenuto il contrario dimostrando in questo grande rispetto per il mio ruolo".
Tra le prime reazioni alle dimisisoni di Carlesi, c'è quella del capogruppo di Fratelli d'Italia Claudio Belgiorno: "Il consiglio comunale di Prato – dice – con le dimissioni inaspettate del consigliere Carlesi, perde l’uomo che rappresenta la memoria storica degli ultimi 20 anni dell’amministrazione comunale pratese. Persona colta e soprattutto corretta anche con l’opposizione. In questi otto mesi ci siamo confrontati/scontrati più volte su argomenti come quello del crocifisso e della cittadinanza a Liliana Segre ma sempre nel pieno rispetto dei ruoli".
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