Manifestazione Forza Nuova, la Prefettura rinvia la decisione. Biffoni e gli altri sindaci: "A rischio l'ordine pubblico". Giacomelli porta il caso in Parlamento
Al momento resta confermata la data del 23 marzo, fra una settimana se ne discuterà nuovamente durante riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. I primi cittadini della provincia scrivono al prefetto e al questore
Al momento resta confermata la manifestazione del 23 marzo organizzata da Forza Nuova (
leggi). Questa mattina, 12 marzo, durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza il prefetto Rosalba Scialla ha rimandato la decisione al prossimo lunedì quando si riunirà nuovamente il Comitato. Intanto, il sindaco di Prato
Matteo Biffoni ha ribadito la propria contrarietà: "Si tratta di un corteo celebrativo per i cento anni del fascismo – spiega - , come pubblicizzato dalla stessa Forza Nuova, che a mio parere viola la legge. Oltre a questo sono fortemente preoccupato per la sicurezza della città dal momento che si tratta di una manifestazione nazionale che probabilmente vedrà anche contromanifestazioni - ha spiegato il sindaco -. Purtroppo sappiamo bene come queste situazioni siano a rischio di infiltrazioni da parte di delinquenti, con mandanti politici, che approfittano di tali eventi per distruggere interi centri”.
A sostenere la posizione del primo cittadino pratese anche
tutti i sindaci della Provincia che hanno scritto al prefetto e al questore per “chiedere formalmente che l’evento non venga autorizzato e che il corteo sia spostato ad altra data, se è vero come sostenuto dagli organizzatori, che l'evento è fatto per altri motivi e non per celebrare il triste anniversario dei cento anni dall’atto di nascita del partito fascista”.
“La manifestazione - prosegue la lettera - è del tutto contraria ai dettami fondamentali della Costituzione, nata dalla Resistenza e ispirata ai principi di libertà, democrazia e giustizia. Riteniamo che tale evento, altresì, si ponga in contrapposizione alla cosiddetta Legge Scelba, che introduce il reato di apologia di fascismo, e alla Legge Mancino, che punisce chi diffonde idee fondate sull’odio razziale o etnico”.
Viene ricordato, inoltre, che il raduno di Forza Nuova arriverebbe nella città “medaglia di argento al valore militare per il coraggio dimostrato dai suoi cittadini nel respingere le truppe occupanti”: un “oltraggio” secondo i sindaci, portato avanti nel ricordo di un “movimento dichiarato fuori legge, che ha trascinato l’Italia verso le leggi razziali, una vergogna per la storia di questo Paese, e il dramma della Seconda guerra mondiale”.
La vicenda è anche arrivata in Parlamento grazie all'onorevole
Antonello Giacomelli (Pd) che è intervenuto alla Camera per denunciare l'oltraggio che la manifestazione farà a Prato città dei 29 martiri. Giacomelli ha ricordato come la legge vieti manifestazioni che si richiamino al fascismo. Da qui l'appello al presidente Fico perché faccia di tutto per vietare la manifestazione.
Da parte sua,
Massimo Nigro, candidato sindaco per Forza Nuova a Prato, ribadisce la necessità di sfilare proprio il 23 marzo: "La manifestazione - dice - è contro l epolitiche sull'immigrazione e, in particolare visto che siamo a Prato, contro l'invasione cinese e proprio in quei giorni sarà in Italia il presidente della Cina per stringere nuovi accordi commerciali che noi osteggiamo. Un motivo in più, quindi, per sfilare il 23 marzo".
Sulla vicenda interviene anche il presidente della Regione
Enrico Rossi che solidarizza con il sindaco di Prato Matteo Biffoni: "La Costituzione e le leggi italiane sono molto chiare - dice -, la manifestazione organizzata a Prato per la celebrazione dei 100 anni del fascismo deve essere vietata. Non vedo altre possibilità a meno che non si voglia calpestare la nostra Carta fondamentale. Al sindaco Biffoni va tutto il mio sostegno".