Lo ha dichiarato l'assessore Biancalani nel corso del dibattito organizzato da Notizie di Prato e Toscana Tv sull'inchiesta per maltrattamenti agli anziani ospiti della rsa di Narnali. Sul palco del Tondo anche il consigliere regionale Nicola Ciolini e il segretario della Funzione Pubblica Giovanni Iorio. Tra di loro vivace scambio di battute
Il Comune ha intenzione di costituirsi parte civile nel processo per i maltrattamenti agli anziani ospiti della rsa di Narnali. Lo ha annunciato l'assessore al sociale del Comune di Prato, Luigi Biancalani nel corso del dibattito organizzato, ieri martedì 21 luglio, da Notizie di Prato e Toscana Tv al Tondo del Mercatale. "Dobbiamo consultarci con il nostro ufficio legale se ci sono i presupposti ma è nostra intenzione farlo" ha chiosato Biancalani. Costituirsi parte civile significa che in caso di condanna degli imputati, il Comune potrà ottenere anche un risarcimento economico per il danno subito. Nel caso dell'amministrazione comunale si tratta soprattutto di danno d'immagine. La vicenda infatti, ha suscitato grande clamore anche oltre i confini regionali. Il Comune non sarebbe il solo a presentare una richiesta in tal senso. Ci sono innanzitutto le famiglie degli anziani maltrattati, l'Asl e la stessa Astir che fino alla scorsa settimana aveva in appalto alcuni servizi della struttura e per la quale lavoravano 14 dei 17 indagati.
Non solo profili giudiziari, il dibattito di ieri sera ha toccato tutti i risvolti e gli aspetti di questa triste vicenda. Sul palco, oltre a Biancalani,
il consigliere regionale Pd Nicola Ciolini, il segretario della funzione pubblica Cgil Giovanni Iorio, la psichiatra Teresa Zucchi e l'avvocato penalista Enrico Martini. Agli amministratori pubblici il compito di rispondere alla domanda che ha la risposta più difficile: cosa fare affinchè non riaccada più. Un tema che sta a cuore alla Regione Toscana e che stamani sarà
al centro della commissione regionale Sanità di cui fa parte Ciolini che boccia la gestione pubblico/privato che caratterizza strutture come quella di Narnali. “Avere una partecipazione mista crea un problema di riferimento e di assunzione delle responsabilità - afferma Ciolini - inoltre troppo spesso il settore del sociale è stato utilizzato come serbatoio di manodopera, soprattutto per chi è uscito dal tessile. Invece è un impiego che oltre alle competenze necessita anche di una sorta di vocazione. Andrà cambiato il sistema dei controlli”.
Vivace battibecco tra il consigliere e il segretario della Funzione Pubblica, Giovanni Iorio sul trattamento da riservare ai dipendenti della struttura non coinvolti direttamente nell'inchiesta. Durissimo Ciolini: "Asl e Regione devono prendersi le loro responsabilità ma anche il sindacato deve fare la sua parte. Ciò che mi fa riflettere è che due tirocinanti, in servizio da 10 giorni, hanno visto e hanno avuto il coraggio di parlare, mentre gli altri non si sono accorti di nulla. Non dico che dovevano andare alla polizia, ma potevano rivolgersi al sindacato, all'Asl o al responsabile della struttura. E' possibile che si conceda a queste persone di andare avanti e mantenere il posto di lavoro?Una responsabilità morale e etica c'è". Iorio, che in questo contesto ha dato notizia della lettera di minacce ricevuta ieri mattina
(LEGGI), ha ribattuto: "Due anni fa un infermiere di un'altra struttura faceva cose anche peggiori. Dipendenti familiari e terzi soggetti non avevano il coraggio di denunciare e si rivolsero a noi che abbiamo fatto partire l'inchiesta. La cooperativa interessata (apparteneva al consorzio Astir, ndr) ci ha portato rancore. Se la lavoratrice brava va da chi è preposto a dirigere una struttura e le viene chiusa la porta in faccia, come è possibile uscirne? Allora il problema c'è e lo voglio risolvere ma non solo guardando ai soggetti più deboli perchè non risolve niente, dà una risposta parziale e ingiusta e ripropone il solito problema domani.
Da parte sua il Comune ha annunciato che per i servizi sociali "saranno messi a gara tutti gli affidamenti. Si pensi ad esempio che per i servizi a domicilio il Comune spende un milione e mezzo di euro l'anno. Non andremo al ribasso e metteremo dei paletti, ad esempio sul fronte della preparazione professionale".
La psichiatra Teresa Zucchi ha spiegato cosa potrebbe essere scattato nella mente delle 17 persone indagate per maltrattamenti, in particolare dei 9 sospesi. “Se si è verificato un caso di sindrome da burnout, i dipendenti hanno sviluppato una sorta di apatia e di distacco dalla realtà. Mantenendo ferme le responsabilità di ciascuno, credo che in situazioni come queste sia sempre necessaria la figura di uno psicologo o psichiatra che riesca a interpretare in modo corretto i primi segnali di cedimento”.
L'avvocato Martini ha spiegato perchè il Gip non ha messo ai domiciliari le nove persone che presentano i comportamenti più gravi, respingendo la richiesta della Procura e preferendo le misure interdittive: “Gli arresti domiciliari - ha spiegato Martini - vengono concessi nel caso in cui ci sia la possibilità che il reato venga ripetuto, oppure se sussiste la possibilità che l'indagato fugga o inquini le prove. Nessuna delle tre ipotesi è riscontrabile per i 17 indagati. Da qui la decisione di non applicare questa misura cautelare. Per quanto riguarda il reato di maltrattamenti è necessario dimostrare che il fatto si è ripetuto nel tempo e non è stato un caso sporadico”.
La serata sarà trasmessa lunedì 27 luglio alle 21.10 su Toscana Tv, canale 18 del digitale terrestre