Aperta e subito rinviata al 9 settembre l'udienza preliminare a carico dei tredici – tre infermieri e il resto operatori sociosanitari del consorzio Astir – accusati a vario titolo di maltrattamenti, furto aggravato, percosse, abbandono di persona incapace e ingiurie nei confronti degli anziani ricoverati nella residenza sanitaria assistita di Narnali. Sono stati diversi difetti di notifica a far morire sul nascere la prima udienza: otto gli atti da rifare ad altrettante parti offese mentre per un imputato è mancato l'atto indirizzato ad uno dei suoi due avvocati. Oggi, giovedì 21 aprile, il giudice Angela Fantechi si è limitata a fare l'appello e poi, verificata l'impossibilità di procedere, d'accordo con il pubblico ministero Egidio Celano ha rimandato a dopo la pausa estiva. Seppur chiusa con un nulla di fatto, l'udienza ha già dato indicazioni sulla scelta di riti alternativi: preannunciati quattro patteggiamenti e tre abbreviati. Sul fronte delle parti civili, si costituiranno gli anziani maltrattati e i loro familiari (per la maggior parte assistiti dall'avvocato Alberto Rocca) e la Asl 4 (difensore l'avvocato Massimiliano Tesi) già individuata dal pm. Nessuno, stamani, si è fatto vivo per il consorzio Astir. E sull'azienda sanitaria schierata tra le parti civili ci sarà battaglia. Gli avvocati di alcuni imputati hanno già detto che si opporranno chiedendo invece che la Asl venga riconosciuta responsabile civile “per affrontare le richiesto di risarcimento”. La costituzione di parte civile, però, non esclude il riconoscimento della responsabilità civile, soggetto cioè che risponde in solido del danno subito dalle vittime. Numerosi i parenti delle vittime arrivati al secondo piano del palazzo di giustizia e che si sono aggiunti alla folta squadra di avvocati convincendo il giudice a spostare l'udienza nell'aula Galli Alessandrini, molto più grande di quella solitamente utilizzata per le udienze preliminari.
I maltrattamenti in danno degli anziani ospiti della Rsa di Narnali vennero alla luce a luglio dello scorso anno, documentati dalle telecamere nascoste installate dalla polizia in seguito alla denuncia di due tirocinanti che avevano assistito ai soprusi. Diciassette gli indagati iniziali nove dei quali sospesi dal lavoro. Per quattro la procura ha chiesto l'archiviazione, mentre la Asl ha licenziato in tronco i tre infermieri coinvolti nell'inchiesta.
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