Maltrattamenti in Rsa, l'Asl: "Faremo piazza pulita". Il sindaco: "Sono degli animali"
Dure reazioni alla vicenda che riguarda la struttura sanitaria di Narnali. Il vicecommissario Carli chiede scusa ma Donzelli vuole le sue dimissioni
Le reazioni sono dure, durissime. Perché le
immagini che mostrano ciò che accadeva nella residenza sanitaria assistita Narnali sono un colpo troppo forte per ammettere reazioni misurate o appena controllate. “Una vergogna, animali e se mi denunciano me la prendo” sono le prime parole a caldo del
sindaco Matteo Biffoni.
Il
vicecommissario della Asl 4 Simona Carli annuncia: “Faremo piazza pulita, ritengo corretto un avvicendamento di tutti i nostri dipendenti, anche se non coinvolti”. E le scuse alle famiglie, agli anziani finiti nel girone infernale: “Noi abbiamo responsabilità e dobbiamo chiedere scusa perché le istituzioni, quando è il momento, devono avere l'onestà di chiedere scusa”. La vicenda dei 17 tra infermieri e operatori sociosanitari in servizio alla residenza sanitaria Narnali indagati, nove dei quali sospesi dal lavoro (tutti del consorzio Astir ad eccezione di due dipendenti Asl), ha prodotto una scossa violenta, si capisce. “Animali, approfittarsi di persone in difficoltà, una cosa da rabbrividire – dice il sindaco – speriamo che la giustizia sanzioni nella maniera più pesante possibile . Fa disgusto questa situazione”. Il vicecommissario della Asl annuncia che i rapporti con il consorzio Astir saranno interrotti e che nessuno di chi ha prestato servizio in quella struttura continuerà a farlo: “Non vorrei mai – spiega Carli – che rimanessero a lavorarci persone che hanno visto e non hanno parlato”. Nel pomeriggio è arrivata la comunicazione ufficiale dell'Asl: è quindi scattata l’immediata sospensione dal servizio dei tre dipendenti dell’Azienda indagati, con la riserva di ulteriori valutazioni. L’Asl 4 ha inoltre provveduto alla risoluzione immediata della convenzione con la Cooperativa che operava nella struttura con 31 unità di personale addetto all’assistenza di base. Il servizio sarà garantito attraverso un nuovo affidamento ad altro soggetto.
Precisazioni su una delle due dipendenti Asl finite nell'inchiesta: “E' un'infermiera che ha in corso un provvedimento disciplinare e per questo è stata allontanata dalla struttura a cui era stata assegnata e trasferita da un'altra parte in attesa degli approfondimenti”.
Le scuse della Asl 4 non bastano al
consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli: “Altro che scuse, il direttore subito a casa. Amministrare strutture pubbliche comporta delle responsabilità e quelle emerse oggi sono gravissime”. Donzelli ha già pronta una interrogazione da portare in Consiglio: “Quali garanzie – chiede – è in grado di offrire la Asl alle famiglie che hanno una persona anziana ricoverata in una struttura sanitaria pubblica”? Interviene anche il
coordinatore provinciale di Forza Italia Giorgio Silli che ha affidato a Facebook le sue parole: “Spero che non si faccia di tutta l'erba un fascio, ma che i veri colpevoli paghino fino in fondo. Mentre guardavo queste immagini insieme a mio nonno avevo le lacrime agli occhi”.
Il
presidente del Centro per i diritti del malato Fabio Baldi scrive al presidente della Regione Enrico Rossi: “E' il momento che si faccia promotore anche presso la presidenza del Consiglio di urgenti iniziative mirate all'installazione di sistemi tecnologici in grado di consentire una costante vicinanza delle famiglie ai loro cari. Occorre la massima trasparenza. Spero – aggiunge Baldi – che il presidente Rossi voglia convocare un tavolo di lavoro per trattare l'argomento”. Interviene anche la
Cgil che esprime “sdegno e preoccupazione” e “sollecita gli organi inquirenti affinché siano individuate le responsabilità dei colpevoli delle violenze, sottolineando come la maggior parte dei lavoratori non sia passibile di analoghe accuse”. Il sindacato auspica che “le responsabilità personali emergano in tutta la loro evidenza e gravità penale, senza tuttavia investire di sterili polemiche quei lavoratori del settore che operano con serietà e profondo senso di umanità”.
"Quanto emerso oggi dall'indagine di polizia sulla Rsa di Narnali è di una gravità inaudita - dicono
Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti, consiglieri regionali Pd -, un affronto abnorme alla dignità delle persone e al grado di civiltà di una comunità. Occorre fare chiarezza piena sulle responsabilità e sui fatti, non solo per quel che attiene l'inchiesta giudiziaria . Anche per questo presenteremo un'interrogazione urgente alla giunta toscana, per fare in modo che il Consiglio sia messo al corrente di tutte le informazioni disponibile in ambito regionale". Chiede l'invio di ispettori ministeriali Alessandro Bonacchi, Rifondazione comunista, segretario del circolo Carlo Giuliani. "Ci vuole il massimo della chiarezza e il massimo della pena - dice - e ci vuole la certezza che chi sarà ritenuto colpevole paghi per tutti i reati contestati". Bonacchi amplia il ragionamento al sistema: "I servizi pubblici per anziani affidati a consorzi privati con contratti al ribasso possono generare, e generano, situazioni come questa. Dobbiamo tornare ai servizi pubblici di qualità, gestiti dalla parte pubblica".