Mafia cinese, gli inquirenti: “Chi comanda a Prato comanda in tutta Europa”

“E' un'operazione eccezionale che identifica la composizione dell'associazione mafiosa cinese e consente di ricostruire la sua operatività, riconoscendovi i caratteri della mafiosità. Tutto ciò è frutto di un'indagine di altissimo livello”. Sono parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, a Firenze oggi, giovedì 18 gennaio, per illustrare e commentare l'inchiesta “China truck” che ha alzato il velo su una “potente organizzazione criminale con base a Prato e ramificazioni in tutta Europa”.
"Chi comanda la mafia cinese a Prato, comanda le organizzazioni criminali cinesi in tutta Europa" hanno sottolineato inquirenti e investigatori. In carcere anche il “capo dei capi” – così il giudice delle indagini preliminari Alessandro Moneti definisce Zhang Nai Zong – residente a Roma ma con interessi soprattutto a Prato dove ieri è arrivato ricevendo gli omaggi della comunità cinese. “Lo abbiamo pedinato – il racconto del capo della Squadra mobile Francesco Nannucci – e abbiamo visto la sfilata di cinesi che si sono recati al ristorante nel quale Zhang si trovava e gli hanno reso omaggio fino ad inchinarsi”. Mafia cinese che rappresenta per il territorio “una preoccupazione in più” come ha detto il procuratore nazionale antimafia. L'inchiesta portata a termine della Dda di Firenze evidenzia “lo spessore e la caratura, la capacità economica e criminale” del sodalizio che è stato smantellato. “E' da Prato che parte ogni ramificazione di questa associazione mafiosa in Europa – il commento del procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo”.