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Macrolotto o Costa Azzurra? Prezzi alle stelle per i capannoni con il sospetto di “buone entrate” a nero


Gli addetti ai lavori ammettono: "C'è chi è disposto a pagare qualunque cifra per avere un posto al sole, comprese forme particolari di extra". La zona di Iolo richiestissima dai cinesi. Qualche giorno fa pagato a peso d'oro un terreno messo in vendita dal Comune


Redazione


Il Macrolotto di Iolo come via Tornabuoni a Firenze, il Principato di Monaco o la Costa Azzurra. Esserci garantisce visibilità e business. Di conseguenza c'è chi è disposto a pagare qualunque cifra per avere "un posto al sole", compresa una forma particolare di extra, meglio conosciuta come "buona entrata", confermata da un'agente immobiliare che Notizie di Prato ha intervistato. Il paragone con alcuni luoghi simbolo del lusso può apparire forzato perchè questa zona industriale è ad appannaggio dei cinesi e con lavorazioni a basso costo, spesso sulle spalle dei lavoratori, ma sull'appetibilità e sui prezzi al metro quadro degli immobili, nel caso pratese capannoni, non c'è alcuna differenza.
La somma record di 32 milioni di euro pagata dall'imprenditore tessile Sauro Bigagli al Comune per il terreno in via Longobarda, scoperchia il vaso di Pandora degli affari immobiliari che vengono fatti in questa zona, soprattutto a Iolo, diventata ormai la capitale europea del pronto moda e dell'abbigliamento a bassissimo costo. Basta vedere il continuo via vai di furgoni e furgoncini, spesso con targa estera, per avere un'idea del giro d'affari che ruota attorno a questa area a ovest della tangenziale, dominio incontrastato dei cinesi. Ciò che non è chiaro fino in fondo è cosa ci sia dietro questo mercato immobiliare drogato.
Gli italiani guadagnano dalla vendita o dall'affitto dei propri capannoni. Come ci conferma un'agente immobiliare che preferisce restare anonima, ad oggi il prezzo va dai 2.500 ai 3.000 euro al mq per la compravendita e a 180 euro al mq per l'affitto. Ecco spiegato perchè Bigagli è arrivato a spendere fino 32 milioni di euro per quel terreno. E' edificabile per 19mila mq, oltre a un 15% in più per uffici e casa. Il prezzo al mq, quindi, è di circa 1.600 euro solo per il terreno. Poi dovranno essere aggiunti il costo di costruzione, le spese per la lottizzazione e il guadagno. Il prezzo è destinato a lievitare forse anche oltre l'attuale media ma sicuramente ci sarà chi è disposto a pagarlo. Ulteriore dimostrazione che la pressante domanda fa schizzare l'offerta.
"I cinesi che hanno bisogno di visibilità sono disposti a tutto per stare in quella zona – spiega l'agente immobiliare – perchè significa lavoro sicuro. Commercianti da tutta Europa vengono qui ogni giorno, fanno un giro a Iolo e vanno via con il furgone carico di vestiti. In questo momento stiamo tra i 2.500 e i 3.000 euro al mq". All'intervistata scappa detto dell'esistenza della famigerata buona entrata, ne più ne meno un malloppo di soldi a nero che l'imprenditore dà al proprietario per garantirsi il capannone e su cui la Procura ha messo gli occhi (LEGGI). Poi, pentita per l'ammissione, l'agente torna indietro: "Non so di preciso, se ne sente parlare – ammette -. Io ho preferito non lavorare con i cinesi. Una scelta che ho pagato cara perchè negli ultimi due anni ho perso tra il 30 e il 40% degli introiti. Confermo comunque che Iolo è la zona più richiesta dai cinesi che vogliono emergere. Poi, quando si sono fatti conoscere e hanno meno bisogno del front, si spostano verso est lungo via Paronese. Il prezzo scende un pochino rispetto a Iolo, già in via dei Fossi e via Gora del Pero è più basso, e cala decisamente al Macrolotto 2 dove troviamo pochi cinesi, quelli più strutturati e con mentalità occidentalizzata. Qui stiamo tra i 1.400 e i 1.500 euro al mq, dipende dalla strada". 
Ciò non significa affatto che il distretto tessile sia in salute, anzi. Il messaggio è chiaro: i proprietari dei capannoni, spesso ex imprenditori tessili, preferiscono la rendita alla produzione che lasciano ai colleghi dagli occhi a mandorla. La frase con cui l'agente immobiliare si congeda dall'intervista ce lo conferma: "Ormai la situazione è compromessa. Se ora andassero via i cinesi, Prato sarebbe in ginocchio".  
Eleonora Barbieri
Edizioni locali: Prato
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(N° 4 del 14/02/2009)
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Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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