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"Mia madre prima è stata vittima di una pirata della strada, adesso rischia di esserlo della malasanità e potrebbe essere condannata a restare invalida per il resto della sua vita solo perché non si trova un posto letto in una struttura riabilitativa".
E' un appello disperato quello che fa Cristina Trevisan in una lettera indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi e all'assessore alla Sanità Stefania Saccardi. La madre, Roberta Babbini, 72 anni tra una settimana, lo scorso 18 dicembre è rimasta vittima di un gravissimo incidente stradale avvenuto a Montemurlo, dove la signora e la figlia abitano. Quel giorno, una Lancia Y condotta da una donna travolse l'anziana che era in bicicletta, procurandole lesioni molto gravi. L'automobilista scappò e non è stata rintracciata. La signora Babbini fu invece ricoverata al pronto soccorso del Santo Stefano con la frattura di clavicola e bacino e con un importante trauma cranico che aveva provocato due grosse emorragie alla testa. Per questo fu trasferita alla Rianimazione del Cto a Firenze, dove è rimasta in prognosi riservata per due settimane.
"Dopo – scrive nella sua lettera la figlia – è stata trasferita nel reparto Neurologia 2. Ad oggi non ha ancora ripreso conoscenza e necessita urgentemente (secondo il parere degli stessi medici del reparto) di effettuare una riabilitazione neurologica per non compromettere il recupero delle sue capacità cognitive. Purtroppo, nonostante i numerosi tentativi effettuati, non è stato possibile trovare una struttura riabilitativa con un posto letto libero, adducendo varie giustificazioni tra cui il picco influenzale di questi giorni".
In pratica la signora deve essere dimessa da Neurologia, dove non può essere sottoposta alla necessaria riabilitazione, ma né a Prato né a Firenze sono disponibili strutture per accoglierla.
"Ci sono state date giustificazioni che possono essere comprensibili per casi non gravi – prosegue la figlia – ma che non possono essere accettate in questa situazione: stiamo parlando di una donna anziana che si trova attualmente in gravi condizioni e che, se non trattata adeguatamente dal punto di vista riabilitativo, rischia di restare in queste condizioni per sempre. Stiamo parlando di recuperare le funzioni cognitive di una persona che, prima dell'incidente, era perfettamente sana. Non riesco a credere che il sistema sanitario toscano possa condannarla all'invalidità per non essere in grado di gestire un'emergenza stagionale come è il picco influenzale".
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