Categorie
Edizioni locali

Lavoro sicuro, prime segnalazioni al numero verde contro le case fabbrica. I numeri di quattro anni di controlli


In occasione del quarto anniversario della tragedia di via Toscana è stato fatto il punto sull'intervento delle squadre interforze e degli ispettori Asl. Faggi: "Necessario un maggior dialogo tra le associazioni cinesi e il nostro territorio"


Redazione


Sono 11 le segnalazioni non anonime e circostanziate arrivate in una settimana al numero verde attivato dalla Regione per denunciare la presenza di attività produttive nelle abitazioni. Nove chiamate arrivano da Prato e 2 da Firenze. Sei riguardano la sospetta esistenza di case fabbrica, 5 quelle di ditte irregolari. Su tutte e 11 sono in corso le verifiche.
I dati sono stati forniti dalla Regione in occasione del quarto anniversario del tragico rogo al Teresa Moda in via Toscana dove sono morti 7 operai cinesi. Con l'occasione è stato convocato il tavolo Patto per il Lavoro Sicuro alla presenza delle principali associazioni cinesi, per un confronto aperto sui controlli effettuati dal 2 settembre 2014 a oggi dagli Ispettori Asl. 
Il progetto regionale speciale che ha interessato anche Empoli, Pistoia e Firenze, è composto da due fasi. La prima, conclusasi lo scorso 31 marzo, ha permesso di controllare 8.257 imprese in tutta l'area di cui il 60% sono risultate irregolari. I dati pratesi sono peggiori perchè delle 4.417 ditte ispezionate le irregolari sono il 71%. Si tratta soprattutto di confezioni (2.612) e pronto moda (1.111) ma non mancano tintorie e stamperie (67), stirerie (94) e gruccifici (9). Sono stati eliminati ben 790 dormitori abusivi su Prato (1039 in tutta l'area), 162 cucine abusive, 1.211 impianti elettrici fatiscenti e 1.194 macchinari irregolari. Alta l'ottemperanza alle prescrizioni, pari all'83,5%, un punto in meno del dato generale. Complessivamente le sanzioni riscosse superano gli 11 milioni e 600mila euro che permettono al progetto di autofinanziarsi.
Dallo scorso 1° aprile è iniziata la fase 2 che prevede controlli da parte degli ispettori Asl più raffinati e meno frequenti. Il confronto fra le due fasi registra un miglioramento della situazione: "Con l’inizio della fase 2 – spiega Renzo Berti, responsabile del progetto Lavoro sicuro – registriamo un calo delle notizie di reato e delle irregolarità maggiori, come la presenza di dormitori nei capannoni, ma al contempo si registrano casi di sovraffollamento o presenza di attività lavorative abusive nelle civili abitazioni. Da qui la nascita anche di un numero verde dedicato per ricevere segnalazioni dai cittadini e dare il via a verifiche sulle abitazioni private”.
In sette mesi sono state controllate 1.469 imprese di cui 902 a Prato. In 668 casi gli ispettori Asl sono stati affiancati dalla polizia municipale. Solo in 44 dalla direzione territoriale del lavoro al contrario di quanto avviene nelle altre città, dove sono stati presenti in 430 casi. 
Un aspetto questo che indebolisce l'efficacia dei controlli contro il lavoro nero, anche se il sindaco Matteo Biffoni ricorda che il progetto speciale è nato "per un problema di sicurezza sul lavoro. Ognuno deve fare il suo pezzo di strada e noi abbiamo fatto grandi passi in avanti su questo fronte. I numeri sono numeri. Non è il sistema che abbiamo trovato. Certo, è innegabile che c'è il problema dell'evasione fiscale e dello sfruttamento del lavoro. C'è un pezzo di legalità che resta ma c'è anche un altro pezzo che ha fatto passi in avanti. E sono sicuro che chi ha pagato per mettersi in regola significa che vuol restare e quindi è anche più facilmente controllabile sugli altri fronti. Abbiamo messo in moto un meccanismo positivo".
Renzo Berti ribadisce la volontà di integrare i controlli degli ispettori Asl con gli altri enti e ricorda che recentemente è stato siglato un accordo con l'agenzia delle entrate per combattere anche l'evasione. 
Ilaria Bugetti, consigliere regionale Pd, ribadisce la volontà già manifestata dal presidente Enrico Rossi, di passare da un protocollo d'intesa a una vera e propria legge: "Tre o quattro anni non bastano a cambiare la realtà e la società".  L’impegno della Regione è stato ribadito anche dal consigliere regionale Nicola Ciolini: “Anche per il 2018 sono state confermate le risorse e si sta avviando la procedura per stabilizzare il personale in forza al servizio di prevenzione, che non a caso ha sede a Prato. Adesso abbiamo davanti la sfida del fenomeno delle case laboratorio che dobbiamo combattere e per il quale devono lavorare insieme comunità italiana e cinese”.
A rivolgersi direttamente alla comunità cinese è il vicesindaco Simone Faggi: “Ce lo dobbiamo dire con sincerità ed amicizia, siamo ancora molto indietro. Ribadisco la necessità di un maggior dialogo tra le associazioni cinesi e il nostro territorio, per trovare una sana dialettica sui temi del lavoro, della scuola e anche della gestione dei rifiuti. Il lavoro degli ispettori durerà ancora per anni perché non siamo ancora arrivati a un livello adeguato di virtuosità produttiva – ribadisce Faggi -. Nel giorno dell’anniversario della morte di 7 operai cinesi nel rogo della loro azienda e a pochi mesi dalla tragedia della Tignamica, vogliamo senza retorica evidenziare l’impegno della nostra città per affrontare i problemi che il territorio ancora sta vivendo”. 
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia