La Multiutility entra in Gida e getta le basi per un nuovo assetto societario che rafforzi la parte pubblica rispetto a quella privata rappresentata da Confindustria Toscana Nord. Lo fa attraverso Consiag che detiene l’8% della società di depurazione delle acque.
Con l’atto di fusione siglato ieri, 26 gennaio, la società partecipata da oltre 20 Comuni del pratese e della Piana fiorentina che si occupa di energia, è una delle colonne portanti della nuova holding dei servizi pubblici e porta in dote anche la quota di capitale che ha in Gida. La prossima mossa dovrebbe essere del Comune di Prato che con il 46,92% ha la maggioranza relativa di Gida. Da oggi e fino ai prossimi sei mesi i soci pubblici della Multiutility possono fare aumenti di capitale in natura. Prato, e questa sembra l’intenzione, potrebbe portare il 46,92% delle quote di Gida potenziando la sua presenza dentro la nuova holding, di cui oggi ha oltre il 18% e rafforzando costola pubblica dell’azienda di depurazione anche in vista di nuovi investimenti sugli impianti. Sommando la quota di Consiag e quella del Comune di Prato, la multiutility avrebbe in mano quasi il 55% di Gida. Anche Confindustria, se lo vorrà, potrà giocare la sua partita nella multiutility se e quando si aprirà la strada della quotazione in borsa per una parte della nuova holding. Si tratta di far valere il 45% detenuto in Gida. Scenari ora troppo fumosi per avere qualche certezza in più su mosse, strategie e tempistiche, ma la strada dell’assetto pubblico di Gida sembra tracciata.
La Multiutility entra in Gida attraverso Consiag, ecco gli scenari futuri
Il Comune di Prato potrebbe aderire all'aumento di capitale in natura previsto in questi prima sei mesi di nascita della nuova holding, conferendo il 46,92% delle quote detenute in Gida
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(e.b.)
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