30.01.2023 h 16:12 commenti

La Commmissione antimafia bicamerale adesso si occuperà anche della mafia cinese nel distretto

L'annuncio arriva dai parlamentari pratesi Donzelli e La Porta: "Si parla espressamente di mafia radicata nei territori di Prato e di Firenze con misure uguali a quelle previste per i mafiosi: carcere duro, sequestro e blocco e dei beni ma anche benefici per i pentiti"
La Commmissione antimafia bicamerale adesso si occuperà anche della mafia cinese nel distretto
“Grazie a Fratelli d'Italia, la Commissione parlamentare antimafia si occuperà anche del radicamento della mafia cinese nei territori di Prato e di Firenze”. Ad annunciarlo sono i deputati pratesi Giovanni Donzelli e Chiara La Porta. “In questa legislatura – spiegano – la Commissione potrà così indagare sulla natura delle attività tessili, sullo sfruttamento del lavoro e sulla sicurezza, ma anche sulla destinazione dei flussi di denaro attraverso l'esplicito riferimento ai money transfer: fenomeni da sempre oggetto delle nostre denunce su capannoni, serre illegali, mercati abusivi e tutta la filiera economica parallela”. Donzelli e La Porta sottolineano che già nelle passate legislature FdI aveva chiesto di inserire questo argomento “ma la sinistra si era sempre opposta”. Nei fatti cosa significa questo nuovo compito per l'Antimafia? Significa che “la Commissione antimafia dovrà accertare e valutare la natura e le caratteristiche delle nuove forme di criminalità organizzata con particolare riguardo al settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato in alcune zone della Toscana tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino e alla sicurezza nei luoghi di produzione, all'esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso canali di trasferimento di denaro regolari o irregolari”. Tutto ciò prevedendo misure identiche a quelle usate per i mafiosi: carcere duro, sequestri di denaro, blocco dei beni ma anche benefici per i pentiti che collaborano e aiutano la Giustizia a far luce sulle forme di illegalità e su chi le promuove.
A parlare specificatamente di radicamento della mafia cinese nelle province di Prato e di Firenze è il testo di legge che è in discussione alla Camera e che verrà discusso, ovviamente, anche al Senato:
“Soltanto a Prato – spiegano Giovanni Donzelli e Chiara La Porta – ci sono circa 6mila imprese cinesi che da sole costituiscono il 20 per cento del Pil cittadino. Le attività di trasferimento di denaro rappresentano volumi di miliardi di euro che ogni anno vengono distratti dal fisco. Fratelli d'Italia, come promesso e grazie alla fiducia ricevuta dagli elettori, lavorerà in Parlamento per far sì che ai responsabili delle organizzazioni che compiono tale tipo di reati, vengano applicate le misure previste per i mafiosi”.
 
Edizioni locali collegate:  Prato

Data della notizia:  30.01.2023 h 16:12

 
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