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La Cap non gestirà più il trasporto locale a Prato: il Consiglio di Stato mette la parola fine alla gara per il Tpl regionale


Con la sentenza di oggi viene data ragione al gruppo francese Ratp che ha vinto la gara indetta dalla Regione quasi dieci anni fa


Redazione


La guerra legale sulla gara del trasporto pubblico locale è al capolinea e a scendere sono i gestori uscenti raccolti nel consorzio Mobit capitanato dalla pratese Cap. Oggi, 11 dicembre, il Consiglio di Stato ha dato ragione al gruppo francese Ratp che attraverso la controllata Autolinee toscane ha vinto la gara indetta dalla Regione quasi dieci anni fa. La materia è estremamente complessa ma, in sostanza, i giudici amministrativi di secondo grado hanno respinto tutti i ricorsi presentati, tra principale e incidentali. Significa che resta in piedi la sentenza di primo grado e gli atti successivi (LEGGI).

Nello specifico per il Consiglio di Stato è legittimo il lotto unico regionale, visto invece da Mobit come una restrizione alla concorrenza perché accessibile solo una società strutturata. 
Legittima anche la partecipazione dell'ente pubblico francese Ratp attraverso la controllata Autolinee toscane in base al regolamento comunitario 1370 del 2007. Via libera anche alla richiesta della Regione, a tutti e due i concorrenti di presentare un secondo Pef (piano economico e finanziare), per superare i vizi iniziali messi in evidenza dal Tar che i documenti di ambedue contenevano. Secondo il Consiglio di Stato sono documenti giustificativi, che non alterano l'offerta economica ma semplicemente spiegano perché sta in piedi. Su questo si è basata la seconda aggiudicazione provvisoria ad Autolinee toscane impugnata da Mobit al Tar. L'udienza è prevista il prossimo 26 febbraio.

A questo punto la Regione potrà procedere con l'aggiudicazione definitiva del servizio ad Autolinee Toscane e, come da accordi, dovrà iniziare il conferimento di mezzi, personale e strutture da parte degli attuali gestori, compresa la Cap. Autolinee Toscane dovrà riassorbire tutti i dipendenti.

Immediato il commento del presidente della Regione Enrico Rossi, che ha pubblicato un post su Facebook: – "Trasporto pubblico locale su gomma, abbiamo vinto noi. Cioè hanno vinto i cittadini che prendono i pullman e i lavoratori. Il Consiglio di Stato giudica legittimo l'operato della Regione Toscana che ha affidato il trasporto regionale su gomma ad un'unica società. Abbiamo messo 80 milioni in più all'anno per garantire buoni servizi per i cittadini e tutelare i lavoratori. Ora arriveranno i nuovi pullman ecologici – aggiunge Rossi -. Sarà un servizio all'altezza dei migliori standard europei. Dai sindaci ora ci aspettiamo le corsie riservate".

Preme sull'acceleratore Autolinee toscane: “E’ una sentenza che accogliamo positivamente – commenta il presidente Bruno Lombardi– e che, come tutte le sentenze, non si commentano ma si rispettano. Il massimo impegno nel lavoro che abbiamo già avviato, e che da ora in avanti intensificheremo, per preparare al meglio e nel più breve tempo possibile, il subentro nella gestione del servizio". Lombardi conclude rivolgendosi direttamente agli attuali gestori: “Mi auguro che da parte delle attuali aziende vi sia una positiva collaborazione nel fornire le necessarie informazioni in modo da favorire la continuità del servizio, ed evitare così disagi e difficoltà sia agli utenti, ai lavoratori del settore ed anche ad Autolinee Toscane”.

Cap però non ha alcuna intenzione di sventolare bandiera bianca e ricorda alla Regione e ai francesi che è pendente un altro ricorso, quello presentato al Tar contro l'ultima aggiudicazione della gara ad Autolinee toscane. L'udienza è fissata per il 26 febbraio prossimo: "Si tratta di pochi mesi di attesa – afferma Giuseppe Gori, presidente di Cap. Andare avanti come se nulla fosse sarebbe una forzatura anche perchè la sentenza non entra nel merito di questioni fondamentali quali il nuovo Pef presentato da Autolinee toscane dopo l'annullamento della prima aggiudicazione decretato dal Tar. Questioni che invece vengono sollevate in questo ricorso. Abbiamo il dovere di difendere i nostri diritti e di continuare un'attività che facciamo da oltre 70 anni".

Tantissime le reazioni del mondo politico. Il primo è il sindaco Matteo Biffoni che in questi mesi si è speso moltissimo per sostenere Cap e di conseguenza Mobit e anche per evitare decisioni precipitose da parte della Regione: "Non commento le sentenze. Non nego però di essere preoccupato perché rischiamo di perdere un'azienda del territorio con cui abbiamo sempre lavorato bene e in stretta collaborazione. Problemi e criticità sono sempre stati affrontati in modo immediato e con grande serietà da parte dell'attuale gestore. Mi chiedo se tutto resterà così anche con chi pratese non è".
Stessa preoccupazione per il presidente della Provincia Francesco Puggelli che in più ribatte a Rossi: "Il nostro impegno non verrà meno, ma sarà compito della Regione gestire gli effetti della gara e questa fase transitoria senza ricadute sul territorio. Anzi, ci aspettiamo di vedere presto i benefici tanto annunciati come effetto di questa gara. Da oggi in poi ci aspettiamo – anzi pretendiamo – che il servizio migliori sopratutto in territori, come il nostro, che partono da un buon livello grazie sopratutto ai tanti investimenti che gli enti locali hanno fatto negli ultimi anni e ai soldi che i sindaci mettono togliendoli dai propri bilanci”.
Il deputato di "Cambiamo!" Giorgio Silli punta dritto alle elezioni: "Prendiamo atto della sentenza e della scelta del presidente toscano Enrico Rossi del Pd, legittima a detta del consiglio di Stato, ma che politicamente non condividiamo. Fra pochi mesi ci saranno le elezioni regionali, l’unico vero modo di cambiare chi è al governo di questa regione, sono curioso di vedere per chi voteranno i pratesi e i toscani”.
Durissima con il governatore Rossi l'onorevole di Forza Italia, Erica Mazzetti: "Resto stupefatta davanti ai festeggiamenti su Facebook del presidente Enrico Rossi. Credo si sia fatto prendere un po' troppo presto dal clima di festa del prossimo Natale, anche perché ad oggi sotto l'albero di molti utenti toscani ci sarà solo amarezza e delusione. Attenzione, non perché un Consorzio ha perso una gara cosa che può capitare, ma soprattutto perché il presidente regala il nostro trasporto pubblico su gomma ai francesi. Non sarà più una gestione pertanto toscana e locale. Per noi di Forza Italia non è un bel segnale politico per il futuro prossimo."
“Non mi unisco ai cori delle tifoserie e non credo sia corretto commentare una sentenza – dice Ilaria Bugetti, consigliera regionale Pd, vicepresidente commissione Sviluppo economico -. Due sono gli obiettivi che dobbiamo perseguire:  il miglioramento del servizio di trasporto pubblico attraverso la modernizzazione, gli investimenti e l’integrazione ferro-gomma; capitalizzare una grande risorsa costituita dal patrimonio delle aziende toscane. In particolare, l’esperienza della Cap, per la sua straordinaria storia fatta di competenze, capacità di innovazione e qualità delle risorse umane, non dovrà essere accantonata, ma dovremo trovare il modo che essa sia messa a disposizione del nuovo gestore. Non parliamo di freddi numeri, ma di persone, del loro lavoro e delle loro famiglie. Tutto ciò deve essere e sarà al centro della nostra iniziativa in Regione".
Per Nicola Ciolini, consigliere regionale del Pd: "Ora si apre una nuova fase per il trasporto pubblico locale che, al netto di quello che deciderà il Tar sul secondo ricorso, a oggi vede Autolinee Toscane assegnatarie del servizio. Mi auguro che i nuovi gestori sappiano valorizzare il prezioso lavoro fatto negli anni in buona parte della Toscana. Nello specifico, a Prato e provincia, questo è avvenuto grazie  alla presenza storica e radicata della Cap, ai suoi investimenti e al rapporto speciale che l'azienda ha avuto con le comunità locali. Elementi fondamentali attraverso i quali è stato garantito un servizio di qualità, un modello di mobilità diventato un esempio per altre città. Adesso, messe da parte le carte bollate, tutti dobbiamo perseguire un solo obiettivo: evitare che questo patrimonio vada disperso"

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