Banca Popolare di Vicenza è pronta a risarcire i suoi azionisti: nove euro per ogni azione acquistata negli ultimi dieci anni, tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2016. Nove euro, il 15 per cento del valore iniziale fissato dall'istituto di credito a 62 euro e 50 centesimi. L'offerta di transazione è stata presentata oggi, lunedì 9 gennaio, a Padova in un'operazione tandem con Veneto banca. Il risarcimento che, per fare un esempio pratico, ammonta a 900 euro per quegli azionisti titolari del pacchetto minimo da 6.250, è vincolato alla rinuncia a qualsiasi azione legale ma prevede una sorta di premio per così dire: “esclusive condizioni commerciali – così si legge in un comunicato diffuso nel pomeriggio – che consentiranno di beneficiare di rendimenti maggiorati sulle somme che saranno eventualmente depositate presso le banche del gruppo in modo da aumentare, nel tempo, il valore del ristoro". Le vicende giudiziarie che si sono abbattute sugli ex vertici della Bpvi e il mancato ingresso in Borsa hanno azzerato il valore delle azioni in mano a 94mila soci, solo a Prato sono più di 5.300 quelli rimasti a bocca asciutta, soci che complessivamente hanno investito più di 120 milioni. L'offerta di transazione partirà domani: gli azionisti riceveranno una lettera con il dettaglio e le modalità per accettare la proposta e dovranno farlo entro il 15 marzo anche se la banca potrà decidere di estendere il termine al 30 giugno. “Stiamo facendo il massimo – ha detto il consigliere delegato della BpVi Fabrizio Viola – abbiamo tempestivamente voluto mettere in atto tutto quello che la situazione attuale ci permette di fare per poter ricollocare la relazione con gli azionisti e i clienti su un piano di fattiva collaborazione”. Un commento che non trova d'accordo diversi azionisti tra i quali Tommaso Caparrotti, uno dei promotori delle primissime azioni legali contro l'istituto di credito depositate al tribunale di Prato. “Proposta tardiva che non fa leva sui buoni sentimenti del risparmiatori – il suo commento – un modo per liquidare la faccenda e sistemarla con un impegno minimo”. Parla invece di “segnale concreto” il sindaco Matteo Biffoni: “Da mesi chiedevamo un segnale verso i risparmiatori che hanno perso i loro soldi e la proposta della BpVi va in questa direzione anche se, soprattutto per i piccoli soci, sarebbe stato giusto un ristoro totale. Prendiamo l'offerta di oggi come un primo segnale concreto di inversione di tendenza rispetto alla gestione precedente e rivendichiamo di averlo chiesto con insistenza. Insieme agli altri sindaci – dice ancora Biffoni – continueremo a rappresentare le istanze del territorio e dei cittadini e chiediamo di nuovo che ogni euro che sarà recuperato con l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici della banca sia restituito ai soci tenendo sempre in primo piano le fasce di risparmiatori più deboli”.