“Io vigile del fuoco in missione con il mio cane tra le macerie di Genova”, il racconto di Luca Martino

I riflettori sulla tragedia di Genova si stanno lentamente abbassando, ma per chi, come Luca Martino, ha prestato soccorso sotto le macerie i ricordi restano impressi nella mente, indelebili.
Martino da febbraio insieme a Foglia, il suo cane bretone, fa parte dell’unità cinofila dei vigili del fuoco di Prato, e l’incarico di Genova per tutti e due è stato il primo.Un vigile del fuoco con una lunga esperienza; ha partecipato ai soccorsi per il terremoto dell’ Aquila e di Amatrice, nonostante questo, al dolore non ha ancora fatto il callo. “Siamo tornati a casa, abbiamo ripreso i nostri servizi di tutti i giorni – racconta – ma tutte le emozioni vissute restano intatte, siamo uomini. Ho avuto anche momenti di sconforto, come quando ho visto una madre che per cinque giorni, purtroppo invano,  ha aspettato al margine della zona rossa notizie del figlio. Difficilmente mi scorderò di quella donna e del suo dramma”.
Forti emozioni comunque, ma in scenari completamente diversi: “Non è la stessa cosa operare in seguito a un terremoto o dopo una sciagura come quella di Genova. La caduta del ponte è stato un errore umano, una cosa inconcepibile. Diverse anche le condizioni: per giorni abbiamo scavato sotto quintali di cemento armato, una scena impressionante. Però in tutta questa tragedia ho un ricordo positivo: l’abbraccio della città di Genova che ci ha aiutati ad andare avanti, nonostante la fatica”.
Turni pesanti ma scanditi dal rapporto strettissimo fra uomo e animale. “Di fatto, io e Foglia, siamo un binomio, io mi fido di lei e viceversa, ogni suo movimento è un segnale, un’ attesa una speranza di ritrovare qualcuno in vita. Ci muoviamo in perfetta armonia. Ho scelto di entrare nella squadra cinofila proprio perché i cani fanno parte della mia vita e quindi ho voluto includere questa passione nel mio lavoro”.