La terza sezione della Corte d'appello di Firenze ha confermato la condanna a due anni e due mesi per omicidio colposo e omissione di soccorso a carico di Habib Aznagh, il marocchino di 31 anni che il 3 gennaio 2015, in via Valentini, alla guida di un'auto investì e uccise Giancarlo Ravidà, 19 anni. I giudici di secondo grado hanno letto la sentenza nel primo pomeriggio di oggi, martedì 8 maggio. La decisione del tribunale di Prato davanti al quale l'imputato, difeso dall'avvocato Leonardo Pugi, era stato processato con il rito abbreviato, è stata totalmente recepita in Appello. Costituiti parte civile i genitori della vittima, assistiti dall'avvocato Luca Brachi. Giancarlo Ravidà, studente universitario originario di Foggia, si era trasferito da poco tempo a Prato dove viveva con il padre Giandomenico, medico dell'ospedale Santo Stefano. Il giovane, appena uscito da una sala giochi, fu travolto all'altezza della pizzeria Il Ragno mentre attraversava la strada. Alla guida della macchina il marocchino che tirò dritto e che si costituì in questura due giorni dopo quando ormai la polizia municipale aveva già recuperato le immagini dell'incidente passando in rassegna tutte le telecamere installate nella zona. Il marocchino raccontò agli agenti che non scappò ma si fermò poco più avanti e che si avvicinò anche al giovane ma c'erano già altre persone e anche due ambulanze. Una circostanza che, in primo grado, gli è valsa solo l'assoluzione per l'obbligo di prestare assistenza..