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Incidente al Sacro Cuore, il pirata agli inquirenti: “Ho guardato negli specchietti e non ho visto nulla”


Resta in carcere il cinese di 37 anni che ha ucciso uno scooterista e poi è scappato. L'uomo ha la patente ma non parla italiano. Anche la residenza è risultata essere fittizia


Redazione


Resta in carcere alla Dogaia l'uomo cinese di 37 anni arrestato ieri per essere fuggito dopo aver travolto e ucciso un operaio di 53 anni con la sua auto (LEGGI). 
Agli inquirenti che lo interrogavano l'uomo, che non parla italiano, avrebbe detto di essersi accorto dell'incidente ma di aver guardato negli specchietti senza aver visto nulla e di essersi quindi allontanato. Una versione dei fatti a cui viene dato scarso credito anche perché, proprio per la dinamica dell'urto, appare inverosimile che l'uomo non si sia reso conto di quello che era accaduto. 
Carabinieri e polizia municipale, che stanno indagando su delega del pm Lorenzo Gestri, hanno appurato che il 37enne era in possesso di una regolare patente nonostante non parlasse una parola di italiano. Gli investigatori hanno accertato come il titolo di guida sia stato rilasciato 9 anni fa dalla motorizzazione di Napoli. In quel periodo era possibile sostenere l'esame di guida anche nella propria lingua e questo potrebbe spiegare il fatto che il cinese non parli affatto l'italiano. Fino al dicembre 2010, infatti, la Motorizzazione prevedeva per gli stranieri la possibilità di rispondere a quiz scritti nella loro lingua madre. Una possibilità che, qui a Prato, veniva sfruttata in maniera particolare proprio dai cittadini cinesi, meno propensi a imparare l'italiano rispetto a immigrati da altre zone.
Alla procura di Prato risulta inoltre che la residenza dell'arrestato sia fittizia: nessuno lo conosce o l'ha mai visto all'indirizzo indicato sui documenti. Lui stesso avrebbe detto di non avere una dimora stabile e di dormire nella sua auto. Il cinese non ha nemmeno dato informazioni chiare sul suo lavoro.
Intanto il 37enne resta in attesa dell'udienza di convalida: è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso. Ad aggravare ulteriormente la sua posizione, c'è il fatto che dopo essere fuggito, ha portato la sua Opel Astra (coperta da assicurazione) in una carrozzeria di via Bonicoli, cercando quindi di far sparire le prove dell'incidente. Un comportamento che, per gli inquirenti, denota lucidità e la chiara volontà di inquinare le prove.
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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