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Immobile del Comune occupato e devastato, la cronologia degli interventi negli ultimi tre mesi


Occupata da un gruppo di magrebini sgomberato nei giorni scorsi, la palazzina di via Bologna è ridotta ad una discarica. Ad aprile Epp ha ricevuto la prima segnalazione di crolli e ha notato la presenza di persone negli appartamenti. Gli accessi al piano terra sono stati murati la prima volta a metà maggio


Redazione


Una palazzina devastata, appartamenti invasi dai rifiuti, puzzo di escrementi lasciati ovunque. Questo hanno trovato giovedì 21 luglio le sette pattuglie della polizia municipale e della questura intervenute in via Bologna 71 per sgomberare una palazzina di proprietà del Comune, gestita da Epp, occupata abusivamente da un gruppo di magrebini la cui presenza, a più riprese, era stata segnalata dai residenti della zona. Nove le persone identificate, tra loro alcune con precedenti di polizia (LEGGI). Quello dei giorni scorsi non è stato il primo intervento all'interno dell'immobile abitato fino a poco tempo fa da famiglie che avevano chiesto e ottenuto un alloggio popolare e per il quale la Regione Toscana ha stanziato – ma non ancora materialmente trasferito – un milione di euro per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica e statica prima di assegnare gli appartamenti, una decina in tutto. Appartamenti che sono stati completamente smantellati, distrutti, demoliti da un'occupazione abusiva che è continuata anche dopo la chiusura degli accessi posti al piano terra.

L'Epp è stata informata ad aprile scorso di crolli parziali di strutture e elementi della copertura dell'edificio e ha inviato una lettera al Comune e alla polizia municipale. Nel corso dei lavori di messa in sicurezza, i tecnici hanno notato la presenza di persone e tra il 13 e il 14 maggio, dopo un'ispezione dei locali da parte della Municipale, gli accessi al piano terreno sono stati murati. Intervento che non ha scoraggiato l'occupazione abusiva, tanto che nei giorni successivi, durante ripetuti sopralluoghi, sono stati notati segni di scasso e l'Epp, il 28 giugno, ha proceduto ad una ulteriore chiusura. Ad ogni intervento è corrisposta una nuova violazione e per questo i tecnici hanno chiesto al Comune di effettuare una verifica congiunta sulla presenza di persone nell'immobile per una nuova interclusione. Al termine dello sgombero del 21 luglio sono state murate tutte le finestre della palazzina che, attraverso arrampicate e addirittura persiane smontate e adattate a scale, consentivano di entrare ugualmente negli appartamenti. Il 30 giugno l'Epp ha saldato una fattura di 4.592 euro ad una ditta edile solo per lavori di messa in sicurezza e chiusura di porte e finestre effettuati a fine maggio; in particolare, gli operai hanno provveduto a rimuovere le parti pericolanti, a ripristinare le gronde, a sostituire le tegole rotte, a murare finestre e balconi. Altri soldi ci vorranno per rimuovere e smaltire tutti i rifiuti prodotti dall'occupazione abusiva: interi appartamenti pieni di spazzatura di ogni genere, di escrementi e di vomito. Porte e finestre rotte, pavimenti saltati, pareti danneggiate, serrature scassate. La palazzina intanto si candida a diventare una delle più sostenibili della città grazie ad un modernissimo progetto di riqualificazione. 

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