Il Papa a Prato, ora è ufficiale. Il vescovo: 'Saremo la porta della sua prima visita in Toscana'
Arriverà in elicottero la mattina del 10 novembre, alle otto. Resterà al massimo un'ora e mezzo e incontrerà la città in piazza Duomo. Prenderà la parola un operaio italiano. Il vescovo sgombra il campo da ogni dubbio: 'Nessun passaggio in Chinatown. Nessuno di noi ha mai pensato di chiamare il Papa solo per i cinesi. Viene per la città e quindi anche per loro'
'Prato sarà la porta d'ingresso della visita del Papa a Firenze per il grande incontro della Chiesa cattolica italiana. La nostra città segnerà la prima visita del Santo Padre in Toscana'. Alle 12 in punto di oggi, venerdì 27 marzo, il vescovo di Prato Franco Agostinelli ha ufficializzato la visita di Francesco, in contemporanea con l'annuncio della Cei e della curia fiorentina. Confermato il giorno, il 10 novembre. Papa Bergoglio arriverà in città molto presto, attorno alle otto del mattino. E come fece 29 anni fa Giovanni Paolo II sarà a bordo di un elicottero che potrebbe atterrare allo stadio Lungobisenzio. Poi raggiungerà piazza Duomo in auto. Entrerà in cattedrale dall'ingresso laterale che dà su Corso Mazzoni, renderà omaggio alla Sacra Cintola della Madonna, saluterà le autorità cittadine, poi uscirà fuori per incontrare la piazza a cui rivolgerà un discorso. Molti i particolari da mettere a punto. Ad esempio se il pontefice resterà sul sagrato del Duomo o se salirà sul Pulpito del Donatello. 'È vero che da lassù può essere visto da tutti i lati della piazza - spiega monsignor Agostinelli - ma è anche vero che il Santo Padre ama avere un contatto diretto con la gente'. Prato città del lavoro. Prato città dove la crisi si è manifestata più pesantemente. Prato dai mille colori del mondo. Una realtà che Francesco vuole conoscere. Per questo e' previsto l'intervento di un operaio. Il vescovo ci tiene subito a chiarire che sarà italiano, anche per evitare altre illazioni sulla connotazione cinese della visita del Papa. Un aspetto questo, che è stato smentito categoricamente dal vescovo Agostinelli: 'Nessuno di noi ha mai pensato di chiamare il Papà per i cinesi. Viene per la città nella sua interezza, dove ovviamente ci sono anche i cinesi'. Nessun passaggio nelle zone ad alta densità orientale, via Pistoiese o al Macrollotto I, neanche in auto anche per ragioni logistiche. La visita infatti, sarà breve: un'ora e mezzo al massimo. Poi Francesco lascerà Prato per dirigersi verso Firenze.

Ad occuparsi dell'organizzazione della visita saranno il vicario generale, monsignor Nedo Mannucci e monsignor Stancari, vicario episcopale per la pastorale, che già curò la giornata pratese di Giovanni Paolo II nel 1986. Un ricordo ancora vivo: 'quando lo accompagnai all'elicottero mi appoggiò la mano sulla spalla e mi disse 'Sei stanco eh?' - ricorda monsignor Stancari - Per Francesco, visto il poco tempo a disposizione, abbiamo pensato di ampliare il più possibile il raggio della visita facendo in modo che l'auto del Papa esca dalla città da una parte diversa da quella d'ingresso. Il Papa è di tutti e vogliamo che il maggior numero di persone possa vederlo. Stiamo pensando anche di raccogliere studenti e giovani in piazza delle Carceri per un saluto rivolto a loro'. Non ci sarà la classica ostensione della Sacra Cintola dal Pulpito. Piuttosto è probabile che Bergoglio benedica la folla con in mano la reliquia mariana. La macchina organizzativa è in moto e il vescovo Agostinelli ha garantito che partirà subito dopo Pasqua: "dal martedì successivo. Per il mese di giugno dovrà essere chiaro come ci muoveremo", ha chiosato. Il comitato organizzativo vedrà la partecipazione di tutte le autorità cittadine, dalle forze dell'ordine al Comune. Tra l'altro l'auto del Papa transiterà da piazza del Comune per un saluto ideale e simbolico a tutta la città perché per usare le parole del vescovo 'è il Papa di tutti. Questa visita non l'ha voluta fortemente solo la chiesa ma tutta la città e il Comune.
Infine un'ultima nota di colore. Anche il vescovo Agostinelli è alla sua seconda visita pontificia. La prima risale al maggio del 1993 quando Giovanni Paolo II fece tappa ad Arezzo, città di origine di monsignor Agostinelli.
E.B.