Il grido d'aiuto dei circoli: "Non conta la politica, il nostro è un ruolo sociale"
Dagli associati Arci a quelli di Mcl arriva la stessa richiesta alle istituzioni: "La pandemia ci ha messo in ginocchio". Intanto oggi il Quinto Martini di Maliseti ha riaperto per l'asporto
Oggi il bar del circolo Arci di Maliseti ha riaperto i battenti per l'asporto dopo oltre due mesi di chiusura a causa delle restrizioni antiCovid. Una riapertura importante dal punto di vista simbolico per riaffermare la volontà di continuare a esserci nonostante le enormi difficoltà che il settore, escluso dai ristori, sta vivendo.
Una riapertura che arriva in piena bufera politica, anche interna al centrodestra, per la proposta del capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Belgiorno, di aiutare questo tipo di realtà, a prescindere dal loro colore politico, proprio in virtù del ruolo sociale che assumono (
leggi).

Il presidente del circolo
Giovanni Mosca (foto), non ci sta a essere strumentalizzato: "Devono stare tranquilli e sereni e non agitarsi i consiglieri del centrodestra pratese. Noi non gli abbiamo chiesto un bel niente e non gli chiederemo mai niente. La nostra storia i nostri circoli non hanno nulla a che vedere con loro. Lascino stare le Case del Popolo e risolvano i loro problemi direttamente senza coinvolgere noi".
Il consigliere comunale del Pd,
Antonio Facchi, assicura che "il bando per i contributi è già in preparazione ed è frutto di numerosi incontri avvenuti in questo periodo con le varie associazioni della città" e accusa Belgiorno di "aver tentato invano di far proprie le nostre azioni politiche".
Ma al di là dell'aspetto ideologico, la proposta di Belgiorno di dare aiuti a fondo perduto a tutto il settore proprio come fatto per le associazioni sportive, piace perché centra il problema economico che stanno subendo questi enti e gli riconosce un ruolo sociale all'interno delle comunità. Prendiamo ad esempio proprio il circolo Quinto Martini di Maliseti che conta oltre 500 soci e ha due dipendenti. Il primo e il secondo lockdown hanno pesato sulle casse per ben 45mila euro e in risposta ai quattro consiglieri di centrodestra che hanno contestato la proposta Belgiorno e accusato i circoli di non pagare le tasse (
leggi), i soci ci mostrano un conto Imu di oltre 6mila euro e quello Tari di quasi 2mila euro. "Questo a fronte di zero entrate a causa della chiusura prolungata e di nessun ristoro da parte del governo" chiosano
Renzo Fusi e Salvatore Sauro, soci storici del circolo. Dunque ben vengano gli aiuti a fondo perduto mentre il bando comunale in scadenza il 24 gennaio
(leggi) prevede rimborsi per spese fatte per l'acquisto di immobili o per la realizzazione di interventi di restauro o di adeguamento di propri fabbricati e in pochi ora, possono permettersi degli investimenti.
Usciamo dall'ambito prettamente di sinistra, perché la proposta di Belgiorno incontra l'apprezzamento anche del circolo Mcl I Ciliani del Sacro Cuore che ribadisce l'importanza di esistere per il ruolo ricoperto nella comunità e perché fonte di reddito per chi ci lavora: "Esistiamo da più di 50 anni, esattamente dal 1967, - afferma don Vittorio Aiazzi, presidente del circolo - in tutto questo tempo abbiamo superato altri momenti difficili ma mai paragonabili a quello che stiamo passando per questa pandemia. I circoli come il nostro non sono soltanto un luogo di ritrovo e di aggregazione per il quartiere ma danno anche lavoro a tre famiglie, con dipendenti assunti regolarmente a tempo indeterminato. La pandemia ci ha messo davvero in ginocchio, inoltre ad oggi non abbiamo ricevuto nessun ristoro o altro aiuto dallo Stato e dalla Regione. Non ci è stato neanche concesso di poter richiedere il prestito del 25% del fatturato riconosciuto a tutti gli altri settori. Per questo motivo troviamo vitale che almeno il Comune di Prato possa aiutarci come ha già fatto per le società sportive, riconoscendo un aiuto a tutte quelle realtà del territorio pratese indistintamente dalla sigla di appartenenza. Troviamo assurdo leggere certe polemiche di divisione nella politica locale tra chi vuole aiutare le realtà del terzo settore e chi no. In questo momento storico non esistono né colori e né bandiere, bisogna aiutare tutti".