Il distretto tessile può riaprire da subito: il governo dà il via libera con una comunicazione ai prefetti
La svolta in giornata grazie ad una nuova interpretazione della definizione di “imprese strategiche per l’economia nazionale” contenuta nel decreto Conte del 10 aprile. Unica condizione: seguire le norme di sicurezza antiCovid
Il distretto tessile può togliere completamente il freno. Da domani lunedì 27 aprile gran parte della filiera produttiva può riprendere la produzione senza se e senza ma, in anticipo rispetto alla data nazionale del 4 maggio e ben oltre il permesso dato dalla Regione, di rientrare in azienda per le attività di manutenzione e conservazione (
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La svolta è arrivata nel pomeriggio di oggi, 26 aprile, e si basa su una nuova interpretazione della definizione di “imprese strategiche per l’economia nazionale” contenuta nel decreto Conte del 10 aprile, che ora comprenderà anche le attività orientate in modo prevalente alle esportazioni. Il prolungato stop infatti, rischia di creare seri danni all’economia nazionale in termini di perdita di quote di mercato. La decisione è contenuta in una lettera inviata oggi dai ministri Roberto Speranza (Sanità), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti) alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese (
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Nel nuovo orientamento, comunicato con una circolare a tutti i prefetti nelle more del nuovo dpcm di Conte sull.a fase 2, sono comprese, come sempre, le attività collegate e di supporto. In sostanza le imprese del distretto ci stanno dentro con tutti e due i piedi. Significa che da domani potranno riprendere le proprie attività al cento per cento e non solo per manutenzione e conservazione come ottenuto ieri dalla Regione dopo un lungo e serrato confronto tra le istituzioni politiche locali e il governatore Rossi. Con questo provvedimento del governo viene tolta ogni limitazione alla possibilità di produrre, proprio come da settimane chiedeva il mondo imprenditoriale che aveva dato come data ultima per la salvezza il 27 aprile.
Naturalmente la ripresa anticipata delle attività rispetto al 4 maggio, dovrà seguire delle precise regole di sicurezza sia all’interno delle ditte che a livello di distretto, per ridurre al minimo il rischio contagi. Il faro da seguire è il protocollo firmato da Confindustria, Artigiani e sindacati. Altrimenti il sacrificio compiuto in queste settimane sarà stato inutile.
Tra le prime reazioni quella del deputato pratese del Pd
Antonello Giacomelli, che ha lavorato molto per ottenere il via libera: “Apprezzo molto - dice - che tenendo conto delle nostre richieste il governo finalmente includa inequivocabilmente, tra le “imprese strategiche per l’economia nazionale” tutte quelle orientate prevalentemente all'esportazione. Ovviamente comprese, come da principio generale, le attività collegate e di supporto. Una risposta importante ed attesa da tutto il distretto tessile. Ora viene la parte più difficile, quella di risalire la china. Ma insieme ce la possiamo fare”.
Soddisfatto anche il consigliere regionale del Pd
Nicola Ciolini: “Finalmente il governo ci ha ascoltato - dice -. L’inserimento delle attività orientate in modo prevalente alle esportazioni nell’elenco delle 'imprese strategiche per l’economia nazionale' permette al nostro distretto di ripartire. E dà ulteriore forza all’ordinanza della Regione Toscana. Ora che c’è la certezza della riapertura, spostiamo la discussione su come recuperare il terreno perso durante questa pandemia. E su come dare il necessario sostegno alle imprese del nostro territorio".
Stesso tenore per le dichiarazioni della collega di partito e ruolo
Ilaria Bugetti: “La notizia della ripartenza del manifatturiero per l’export appena comunicata è un grande risultato per l’economia e il lavoro di Prato - afferma -. Arriva a poche ore dall’ordinanza del presidente Rossi che consentiva l’accesso da domani ai siti produttivi per manutenzione e trattamento dei materiali deteriorabili. Il pressing di questi ultimi giorni sia verso la Regione ma soprattutto verso il Governo ha dato i suoi frutti e non posso che esserne soddisfatta. Le due decisioni sembrano a questo punto essere complementari, riguardando tutta la filiera dedicata all’export. Le realtà come la nostra che avevano già siglato protocolli per la sicurezza con le parti sociali e con le categorie economiche ha sicuramente un vantaggio e per questo ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato. Ora inizia una fase delicata perché tutto il distretto avrà bisogno che il nostro sostegno e la nostra vicinanza continui, con particolare attenzione verso tutte le imprese, anche le più piccole, che hanno sofferto maggiormente. L’auspicio è che in questo distretto si riesca a costruire quella rete di filiera necessaria per risollevarsi dal danno economico del lockdown ma sempre con la massima attenzione alla salute e mettendo in atto tutti i protocolli di salvaguardia già definiti in sede Regionale e Ministeriale. Restiamo in attesa delle ulteriori misure economiche che andranno a sostenere il comparto manifatturiero e più in generale il mondo del lavoro”.
Plaude all'iniziativa, pur ritenuta tardiva,anche Confindustria Toscana Nord. Nelle settimane scorse l'associazione più volte e con crescente indignazione si era fatta portavoce della profonda insoddisfazione e delle vive preoccupazioni delle imprese per uno stop troppo lungo, che ha compromesso la capacità del sistema produttivo italiano di conservare il suo posizionamento sui mercati.
"La data del 27 aprile, per quanto tardiva e comunicata solo oggi, è comunque preferibile a quella del 4 maggio - viene spiegato -: i quattro giorni della prossima settimana saranno pur sempre utili alle aziende per riprendere i contatti con la loro clientela e reimpostare il lavoro. Rimane fermo che chi riprenderà l'attività dovrà farlo dichiarando il rispetto le regole sulla sicurezza attualmente in vigore, nazionali e regionali: l'ordinanza della Regione Toscana, per alcuni aspetti più restrittiva del protocollo nazionale, rimane in vigore fino al 3 maggio".
"Quella di domani sarà per Prato la giornata decisamente più vivace delle ultime settimane: sarà bello, l'inerzia non è nelle nostre corde - aggiunge
Francesco Marini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord -. Alcune imprese, di tutti i settori ma per lo più produttori di tessuti e filati e meccanotessili, riapriranno a pieno titolo, con comunicazione alla Prefettura, avvalendosi dell'opportunità offerta dalla circolare ministeriale che definisce come strategiche le aziende prevalentemente esportatrici; assieme a queste, anche le loro rispettive filiere che potranno anch'esse comunicare alla Prefettura la ripresa dell'attività dichiarando la propria natura di fornitori delle imprese esportatrici. Ma ci saranno anche aziende tessili che non rientrano in nessuna delle due categorie, rivolte prevalentemente al mercato interno e non fornitrici di aziende esportatrici, che potranno comunque avere una minima attività per la manutenzione e la conservazione dei materiali e dei semilavorati: sarà infatti in vigore anche l'ordinanza regionale che ha meglio regolato, rispetto al decreto governativo, questo tipo di attività. Insomma, in un modo o nell'altro domani la vita ricomincia. Non per tutti, purtroppo: qualcuno dovrà attendere il 4 maggio. Ma molti sì, dando il via alla sfida di una ripresa difficile e faticosa, ormai urgentissima."