Hanno verificato decine di posizioni, hanno incrociato i dati forniti al Comune con quelli già inseriti nelle varie banche dati, hanno compiuto accertamenti sulle dichiarazioni presentate e alla fine hanno scovato 25 persone che, truccando o omettendo qualche informazione, hanno riscosso i buoni spesa messi a disposizione per aiutare le famiglie a far fronte alla crisi provocata dall'emergenza Covid. E' il complesso lavoro portato avanti per mesi dalla guardia di finanza di Prato che ha svolto una serie di accertamenti per verificare l'esatta rispondenza tra il beneficio economico pubblico e le reali necessità di chi lo ha ottenuto.
Il controllo ha fatto emergere diverse irregolarità: chi non ha dichiarato di essere titolare del reddito di cittadinanza, chi si è dimenticato di dire che stava percependo la cassa integrazione o altri contributi pubblici. Omissioni e dimenticanze che non avrebbero portato automaticamente all'esclusione dagli aventi diritto ai buoni spesa, ma magari avrebbero prodotto uno slittamento nella graduatoria a favore di chi, in piena pandemia, si è ritrovato senza lavoro, senza reddito e senza nessun aiuto statale o comunale.
Le 25 posizioni irregolari sono state segnalate al Comune di Prato che adesso potrà fare tutto quello che è necessario a recuperare le somme incassate indebitamente. Complessivamente si parla di diverse migliaia di euro. I furbetti saranno inoltre sanzionati per indebita percezione di erogazioni pubbliche.
I furbetti dei buoni spesa, la guardia di finanza ne ha scoperti 25: tutti segnalati al Comune
Verifiche sulle dichiarazioni presentate dai cittadini per ottenere il contributo messo a disposizione nel pieno dell'emergenza Covid. L'amministrazione comunale potrà attivarsi per recuperare le somme che ammontano a diverse migliaia di euro
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