Gli adolescenti hanno bisogno di regole. Per sbatterci contro, per cercare di infrangerle. Per contrastare il sistema valoriale conosciuto, ignari di se stessi e affamati di identità.
Gli adolescenti hanno bisogno di confini, capaci di salvaguardare la loro sicurezza, di tutelare la loro protezione. Apparentemente adulti, sostanzialmente ancora immaturi nella previsione e nella lungimiranza, necessitano soprattutto adesso della nostra presenza, forte e delicata, vigile e discreta.
Gli adolescenti hanno bisogno di limiti. Per testare la tenuta del sistema familiare: la capacità genitoriale di garantire un contenimento sano e sicuro. Perché proprio nel momento in cui stanno combattendo per libertà e indipendenza maggiormente hanno bisogno di stabilità e di sostegno.
Dall’abbandono nelle braccia della mamma si passa ora a scontri e aggressioni: espressioni di una guerra interiore, risolta, per un attimo, da attacchi spietati, scappati dalle maglie della paura e dell’incertezza.
Feroce assedio per noi genitori, facilmente indotti nella tentazione di cedere, di lasciare andare, facendo involontariamente precipitare i nostri ragazzi nell’abisso del disorientamento e dell’incertezza. Sì, perché il loro tentativo di abbattere si accompagna paradossalmente alla necessità del nostro resistere ribadendo limiti e confini certi, saldi e coerenti.
E a loro (e a noi) i limiti non piacciono. Sfacciatamente minano la nostra pretesa di onnipotenza ricordandoci che non è tutto lecito, non è tutto possibile. I limiti sfidano e fiaccano, mettono alla prova. Ma sono anche preziose àncore che agganciandoci al reale del reale rimandano immagini e riflessi. Specchi che delineando definiscono le nostre possibilità. Ostacoli che ci allenano a tollerare la frustrazione e a sviluppare l’arte dell’accettare tutto quello che non possiamo cambiare.
Perciò coraggiosamente resistiamo. Restiamo fermi nell’esplicitare e mantenere regole essenziali. E dentro la cornice di un’incondizionata accettazione della loro persona mostriamo flessibilità su secondarie questioni, tessendo la trama di un delicato concedere che permette ai nostri ragazzi di salvarsi la faccia e di sentirsi importanti.
Coinvolgiamoli nel fissare preventivamente accordi e condizioni. E poi concediamo loro la possibilità di scelta assumendosene la responsabilità e facendoli imbattere nelle conseguenze delle loro azioni. Fuggiamo dalla tentazione di una iperprotezione infruttuosa e controproducente. Evitiamo di spianarli la strada ricercando soluzioni facili e meno impegnative. La vita non protegge, la vita non fa sconti.
Così facendo la disciplina non sarà punizione ma una modalità per aiutare gli adolescenti a diventare maturi e indipendenti. A farsi carico della loro vita e ad affrontare responsabilmente il loro domani.
Solo così si impara a crescere, solo così si impara a diventare grandi.
Gli adolescenti hanno bisogno di regole e confini: sta ai genitori fissarle e farle rispettare
Evitiamo di spianare loro la strada ricercando soluzioni facili e meno impegnative. La vita non protegge, la vita non fa sconti
62
Teresa Zucchi
Edizioni locali: Prato