Fondazione, si avvicina la fumata bianca. Bini in pole position per la presidenza

Si affaccia uno spiraglio di luce nel tunnel in cui si è infilata da tempo la Fondazione Cariprato che non riesce a rinnovare i suoi vertici dallo scorso aprile. Nella riunione di oggi, 20 febbraio, del consiglio d'indirizzo e'stata presentata una lista di nomi che potrebbe raccogliere i consensi dei due terzi dell'assemblea dei soci, ossia la soglia minima che per statuto è necessario ottenere per essere eletti nel consiglio d'indirizzo. Si è trattato di una presentazione a sorpresa, non preannunciata da alcuna comunicazione formale nelle ore e nei giorni precedenti alla riunione di oggi. A proporla ai presenti è stato il restauratore Giammarco Piacenti che in queste settimane ha lavorato per trovare una soluzione condivisa che metta fine alla battaglia tra correnti interne dell'ente che fino a oggi ha bloccato il rinnovo dei vertici fino a provocare l'interessamento del ministero. E' stato forse il timore di un commissariamento, scatenato dall'ultimatum ministeriale, o l'esasperazione per lo stallo, che ha portato buona parte dei contendenti a trovare un accordo. I 7 nomi proposti oggi rappresentano sia il mondo cattolico che quello industriale e non mancano nomi vicini a una delle correnti più agguerrite, quella della famiglia Giovannelli. L'elenco è in sostanza una sintesi dei candidati più votati nelle varie votazioni che si sono succedute da aprile alla fine del 2017. Oltre allo stesso Piacenti troviamo l'imprenditore Franco Bini che molti indicano come il futuro presidente, l'archivista Diana Toccafondi, la soprintende Lapi Ballerini, il commercialista Domenico Mazzone, l'imprenditore Marco Benesperi e il geometra Alessandro Pieraccini. L'assemblea si riunirà il 28 febbraio e naturalmente potranno candidarsi altre persone, ma la lista presentata oggi ha buone possibilità di passare se è frutto di un buon lavoro di diplomazia che non avrebbe incontrato, stavolta, veti incrociati.