"Folletti di vetro", nasce un'associazione a sostegno delle famiglie con figli tossicodipendenti
Il nome si ispira al "Cantico dei drogati" di De Andrè, lo scopo è aiutare anche con la realizzazione di un centro di accoglienza e cura. Lanciata su Eppela una campagna di crowdfunding
Dal calvario personale di Mariella, la mamma di una ragazza con problemi di tossicodipendenza, è nata l'associazione "Folletti di Vetro" (il nome si ispira al "Cantico dei drogati" di De Andrè), per cercare di sostenere e unire le famiglie per poi arrivare a creare un vero e proprio centro di accoglienza e di cura.
“In questi 5 anni- spiega Mariella - ho toccato con mano un mondo fatto di dolore e disperazione, sia per i tanti ragazzi che per svariati motivi sono diventati dipendenti dalle sostanze ma anche per le famiglie che vivono quotidianamente il problema. Ho capito che tutti quanti finiscono per isolarsi e rimanere soli con la loro angoscia. Da qui l'idea di creare un'associazione per riunire le famiglie coinvolte e cercare, tutti insieme, di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul problema delle dipendenze.” Per questo è stata lanciata una campagna di crowdfunding su
Eppela
“Per ora siamo ospitati da un'associazione di volontariato – precisa Mariella – ma stiamo cercando una sede dove poterci riunire e organizzare la nostra attività per poi procedere verso la realizzazione del centro. Lancio quindi un appello per trovare dei locali".Nel frattempo sono aperte le iscrizioni all' associazione per maggiori informazioni si può contattare il numero 389 0013242.
“Ci è piaciuto questo nome perché secondo noi rende bene il messaggio che vogliamo mandare. Infatti i folletti nelle credenze popolari costituiscono un popolo a sé, ci sono ma sono esseri invisibili. Anche chi è afflitto da una dipendenza appartiene ad un mondo diverso, fa parte di un popolo a sé e tendono a nascondersi, siano invisibili agli occhi di chi li guarda. Il fatto che sono di vetro, sta a significare la loro fragilità, il loro bisogno di essere trattati con cura, avendo rispetto del fatto che si possono rompere facilmente”.