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Fine corsa per il BuzziLab, venerdì si presenta la Fondazione ma sul futuro ci sono tanti dubbi. La rabbia di Confindustria


Da oggi il professor Bartolini non è più direttore. Entro fine mese scadono tutti i contratti e l'attività è già ferma. Gli industriali: "Il preside non ci ha mai coinvolti"


Redazione


Da oggi non esiste più il Buzzilab così come lo abbiamo conosciuto. Questa data segna la fine dell'Era Bartolini e con essa dei grandi progetti internazionali contro i tessuti nocivi e delle certificazioni sul materiale sequestrato dalle forze dell'ordine, solo per citare due delle tante ricadute a beneficio della collettività del laboratorio contoterzi dell'istituto tecnico industriale Buzzi.
Le dimissioni da direttore responsabile del noto professore, considerato un luminare nel campo della chimica tessile mondiale, sono effettive proprio da oggi. Nel giro di poco scadranno appalti  e contratti del personale che lavora all'interno della struttura e già da giorni non vengono più accettate nuove commesse. Significa tracciare una linea netta sul lungo passato di gloria di questa scuola per ripartire da zero con all'orizzonte moltissime incertezze sul futuro.
Difficile dire ora, come e quando tornerà il sereno. Più facile prendere atto che i fasti passati sono finiti all'inizio di settembre con l'improvvisa decisione del nuovo preside Alessandro Marinelli di sospendere tutte le attività del Buzzilab in attesa di dare al laboratorio la veste giuridica appropriata prevista dalla nuova normativa. Sospensione ritirata dopo una bozza di accordo tra Scuola, Regione, Comune  e associazioni di categoria. Peccato che quella stessa veste giuridica, una fondazione con associata una srl per le attività d'impresa, fosse stata già presentata dal predecessore di Marinelli, Erminio Serniotti, ma venne rifiutata dall'ufficio scolastico regionale (LEGGI). Punti questi su cui non è mai stata fatta chiarezza. Chissà se sarà più fortunato il Consiglio d'istituto appena eletto, convocato per il prossimo 6 dicembre. All'ordine del giorno c'è anche la presentazione dello statuto della fondazione per il Buzzilab. L'incontro tra l'altro, era stato sollecitato anche da Alessandro Vannini, consigliere uscente eletto fra i genitori per fare chiarezza sulla situazione. 
Piuttosto preoccupata della contorta situazione Confindustria Toscana Nord che definisce l'interruzione dell'attività imposta dal preside "improvvisa e improvvida" e la sua ripresa "fragilissima se non inconsistente". Tra l'altro l'associazione lamenta un mancato coinvolgimento sulla vicenda nonostante il rapporto strettissimo che è sempre esistito con questa scuola: "Una decisione della dirigenza scolastica – spiega un comunicato – non dichiarata ma chiaramente emersa dal diniego a richieste di incontri di gestire la situazione escludendo le imprese. Nonostante ciò sia il presidente della sezione Sistema moda dell'associazione Andrea Cavicchi sia il vicepresidente stesso Francesco Marini hanno avvertito il senso di responsabilità di lavorare comunque a possibili soluzioni. Dal punto di vista di Confindustria Toscana Nord è vitale che l'attività laboratoriale di analisi conto terzi effettuata fino allo scorso settembre conservi almeno alcuni punti di forza fondamentali: le competenze maturate; la relazione con le imprese del territorio; il legame con gli importantissimi brand nazionali e internazionali che ne sono stati clienti; l'attività di studio e di ricerca che traeva stimolo anche da questi contatti; non ultima, la capacità di generare reddito che vada primariamente a beneficio della scuola. I contatti avuti da Confindustria Toscana Nord con soggetti di livello nazionale miravano a questo obiettivo: creare una fondazione che vedesse coinvolte e interessate anche le aziende e che a sua volta potesse dare vita a un soggetto in grado di assicurare alla scuola stessa e al sistema economico un servizio soddisfacente. La soluzione che sembra profilarsi, a quanto emerge dai media e da qualche contatto del tutto indiretto con la scuola, è di segno diverso".
Manda un segnale distensivo la consigliera regionale del Pd Ilaria Bugetti che si sta occupando della vicenda: "Tentiamo il tentabile. Prendiamoci qualche giorno di tempo per approfondire e chiarire il ruolo di Confindustria in questo progetto. E' opportuno mettersi al tavolo con le imprese. Troviamo una modalità di lavoro comune perchè a questa vicenda teniamo tutti".
Infine Andrea Cavicchi ringrazia pubblicamente il professor Giuseppe Bartolini (entrambi nella foto sopra) per il lavoro svolto: "Parliamo di 40 anni in cui a Prato su Bartolini abbiamo potuto contare tutti, imprese, associazioni, organizzazioni pubbliche e private. Abbiamo contato su di lui per la sua riconosciuta competenza e autorevolezza, per la sua disponibilità, per la sua capacità di impostare e realizzare studi originali che sono serviti per sostenere il tessile del nostro distretto dimostrandone il valore in termini di ecosostenibilità e qualità. Viceversa, il lavoro di Bartolini è stato determinante per dimostrare quanto i concorrenti extraeuropei di Prato si approfittino delle asimmetrie nelle condizioni di accesso ai mercati per farci importare, di fatto, prodotti talvolta fortemente nocivi. Andare in un Ministero con Bartolini o parlare insieme a lui con interlocutori nazionali e internazionali significava poter contare su un 'alleato'  tecnicamente autorevole, che tutti stavano a sentire. Bartolini non se ne va: continua nella sua attività di docente al Buzzi, dove tanti ragazzi avranno ancora la fortuna di poter godere della sua competenza e del suo amore per la scuola. Quello che gli diamo quindi non è un addio ma soprattutto un sentito e profondo ringraziamento per quello che ha fatto nel laboratorio del Buzzi e per il laboratorio del Buzzi, di cui ha costruito, più di chiunque altro, la buona fama che ne ha fatto un riferimento per il mondo della moda a livello internazionale".
Eleonora Barbieri
Edizioni locali: Prato
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