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Femminicidio a Vaiano, in un biglietto i motivi del folle gesto: “Ho paura mi porti via la bambina”


Ore di indagini serrate dopo la tragedia. La donna sarebbe morta dopo essere stata colpita alla gola con un coltello o con una forbice dal convivente che poi è salito in macchina e ha raggiunto San Marcello Pistoiese per lanciarsi dal ponte sospeso. La loro figlioletta era a casa dei nonni paterni. Disposta l'autopsia


Redazione


Ha ucciso la convivente e poi si è lasciato cadere nel vuoto da un ponte alto trentacinque metri. E' finita così la convivenza di Leonardo Santini, 50 anni, e di Claudia Corrieri, 38. Di quella relazione resta solo ciò che li aveva uniti: una bambina di un anno poco più. La tragedia si è consumata ieri mattina: l'omicidio nella casa della coppia, in via Lavagnini a La Briglia, nel comune di Vaiano, il suicidio a una sessantina di chilometri di distanza, al ponte sospeso di San Marcello Pistoiese. Nessun dubbio che si sia trattato di femminicidio: la conferma arriva da un biglietto scritto dall'uomo, ritrovato dai carabinieri nella casa della Briglia: si fa riferimento a criticità nel rapporto sentimentale e al rischio che la convivente potesse andarsene con la bambina. E' la novità che emerge a 24 ore dall'omicidio-suicidio e che mette più di un punto fermo alla tragedia.
Leonardo Santini, un lavoro saltuario in una lavanderia industriale, è stato trovato senza vita intorno alle 12.30, mentre Claudia Corrieri, insegnante di ballo e di pilates, qualche ora più tardi quando i carabinieri sono andati a suonare il campanello dell'abitazione per darle la brutta notizia. L'hanno trovata in un lago di sangue, sul pavimento della camera da letto, con diverse ferite inferte con un coltello o forse con una forbice. La bambina, hanno appurato i carabinieri, era dai nonni paterni quando la follia del suo babbo ha preso il sopravvento. La rabbia cieca del cinquantenne sarebbe esplosa durante un litigio, forse l'ennesimo, che i vicini di casa raccontano di aver sentito distintamente la mattina. Sui due cadaveri è stata disposta l'autopsia per ricostruire la dinamica dei fatti e capire se la donna abbia tentato di difendersi in qualche modo. Claudia Corrieri sarebbe morta quasi subito dopo essere stata colpita alla gola. I carabinieri della Scientifica hanno sequestrato una forbice e un paio di coltelli che saranno analizzati per risalire all'arma del delitto. E proprio sferrando i colpi Leonardo Santini si sarebbero ferito ad una mano: quando lo hanno trovato (è stato un escursionista a segnalare un cadavere nel canalone sotto il ponte, verso le 12.30), gli inquirenti hanno subito notato il taglio non compatibile con la caduta dall'alto e nell'auto, parcheggiata poco distante, fazzoletti intrisi di sangue con i quali l'uomo, durante il tragitto verso la morte, si sarebbe tamponato la ferita. Ma è stato solo più tardi che i carabinieri hanno scoperto la seconda puntata della tragedia e dato una spiegazione a quella ferita. La scientifica ha lavorato fino a notte fonda ai rilievi dentro e fuori l'abitazione di via Lavagnini che è stata sequestrata per gli ulteriori accertamenti che saranno necessari all'inchiesta aperta dalla procura. Claudia Corrieri, prima di trasferirsi in Val di Bisenzio, viveva a Iolo; aveva sempre lavorato nelle palestre ed era molto conosciuta nell'ambiente. Leonardo Santini ha sempre vissuto alla Briglia. Alcuni vicini di casa parlano di una famiglia apparentemente serena, altri riferiscono di un rapporto turbolento.
LE REAZIONI Tra i primi ad arrivare in via Lavagnini, ieri sera, è stato il sindaco Primo Bosi: “Un fatto che ci lascia senza fiato – il suo commento – non conoscevo la coppia. So che lui lavorava saltuariamente a causa dell'emergenza sanitaria. Ho chiesto agli uffici di verificare se avesse chiesto aiuto al Comune per questo o per altri problemi ma non risulta niente. Il cuore della nostra comunità è stretto attorno alla bambina che non ha più i genitori”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni: "In questo momento innanzitutto esprimo a nome dell'intera città vicinanza alle famiglie distrutte da una tragedia che lascia tutti sconvolti – dice -. Il primo pensiero va a una bambina che a soli due anni ha perso i propri genitori probabilmente nel modo più terribile, e ai nonni. Il nostro impegno in questi anni per combattere la violenza di genere, per una legge che tuteli i figli vittime di femminicidio, per una cultura del rispetto deve essere ancora più forte". 
"Quello della violenza di genere è un problema che è ancora oggi difficile da arginare. L’abbiamo detto a più riprese, è un’emergenza rispetto alla quale tutti dobbiamo lavorare quotidianamente: esiste una questione maschile, che va affrontata con tutti gli strumenti possibili e da tutti i versanti" sottolinea l'assessore alle Pari opportunità Ilaria Santi
Lo Sportello Donna e il Coordinamento donne della Cgil di Prato commentano: “Il suicidio è un gesto di grande disperazione, non giudicabile da noi, ma il femminicidio è altra cosa! È l'affermarsi del possesso (o mia o di nessun altro), di una cultura che vede purtroppo ancora le donne oggetto, non soggetto con cui relazionarsi e confrontarsi".
 
nadia tarantino

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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