Faggi incalza la Garnier: “Invece di parlare di ritorsioni e di mafia, denunci quello che sa”

“Marilena Garnier ha dato una notizia di reato molto grave. Ha parlato di ritorsioni e mafia. Riteniamo doveroso che si apra un’indagine e che pertanto Garnier faccia denuncia e fornisca tutti gli elementi utili perché la magistratura possa indagare". 

A dirlo è il vicesindaco Simone Faggi, sulla scorta di alcune dichiarazioni fatte dalla consigliera comunale mercoledì sera durante la presentazione dell'associazione Garnier per Prato (LEGGI).

"A 25 anni dalla morte di Giovanni Falcone – insiste Faggi -, che solo pochi giorni fa le istituzioni tutte hanno ricordato insieme, e nel rispetto della lotta a ogni forma di illegalità che questa città sta portando avanti è intollerabile parlare di mafia, essere a conoscenza di reati tanto gravi e non procedere nelle sedi opportune”. 

Il vicesindaco Simone Faggi invita chiunque sia a conoscenza di episodi di ritorsione, come definiti pubblicamente dalla signora Garnier, a denunciare: “Le parole riportate dai media e pronunciate da Garnier sono importanti e gravissime: dato anche il suo ruolo di consigliera è bene che coinvolga la magistratura dato che parla di ritorsioni verso imprenditori e dipendenti di aziende partecipate. Una situazione che se è vera è intollerabile e inaccettabile. Mai siamo venuti a conoscenza di episodi simili, altrimenti, sempre per citare Garnier avremmo fatto non chiacchiere, ma atti concreti come una denuncia in procura”.

Il vicesindaco Faggi chiede quindi coerenza: “Le parole hanno un valore. Mafia è una parola grave, molto grave. Bisogna essere conseguenti con le proprie parole, denunciare episodi mafiosi o di stampo mafioso, denunciare la corruzione, denunciare l’assenteismo. E da dipendenti pubblici e da consiglieri comunali comportarsi ancor più coerentemente in politica e nella vita di tutti i giorni. Oppure, come temiamo, si tratta solo di un inqualificabile modo per cercare un pochino di visibilità”.