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Energia elettrica e gas, maxistangata per le aziende del distretto: “Maggiori costi da spalmare su tutta la filiera”


L'analisi di Confindustria Toscana Nord prevede aumenti della bolletta che vanno dal 52% al 200%. La crescita dei costi, fra i più forti della storia recente, impatta in prima battuta sulle lavorazioni


Redazione


Si annuncia una stangata senza precedenti per le aziende del distretto pratese, che si troveranno a fare i conti con gli aumenti record delle bollette energetiche.
Il problema è mondiale ed ha effetti dirompenti: energia elettrica e gas metano hanno subito e continuano a subire impennate di prezzi straordinarie, tali da gettare un'ombra molto pesante sulla ripresa economica in questa fase di uscita dalla pandemia. Anche tutti i combustibili e le materie prime – peraltro spesso non facili da reperire – stanno avendo dinamiche simili, cui si sommano difficoltà logistiche e imponenti incrementi dei prezzi dei trasporti.
Anche la moda è fra i settori che risentono di questa situazione e Prato, con la sua alta concentrazione di imprese tessili e di lavorazioni con forte consumo energetico, è letteralmente in trincea. L'aumento di costi, fra i più forti della storia recente, impatta in prima battuta appunto sulle lavorazioni: filature, tessiture, tintorie e rifinizioni, oltre a tutte le fasi concentrate prevalentemente nel mondo artigiano, dalle stesse tessiture a – fra le altre – orditure, roccature, ritorciture.
Ma se il problema costi si abbatte ovunque ci siano macchine (particolarmente dove oltre all'energia elettrica si utilizza gas metano), la sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord è concorde nell'affermare che gli aggravi sulle lavorazioni non possono essere solo a carico di queste, ma è tutta la filiera, fino ai brand compresi, che deve sentirli come propri.
Confindustria Toscana Nord ha effettuato una ricognizione per mettere a fuoco andamento dei prezzi (proiettato sul 2022) e incidenza sui principali comparti produttivi industriali. I risultati sono da allarme rosso: rispetto a quest'anno, nel 2022 +200% sulla bolletta del gas e +51,9% su quella dell'energia elettrica (dati che comprendono i costi della componente primaria, del trasporto, oneri di sistema e accise).
Questi incrementi peseranno su tutte le lavorazioni indistintamente, sia pure con incidenze diverse a seconda delle tipologie produttive. In un campione di filature e tessiture industriali – interessate dalla sola energia elettrica – l'incidenza media della voce energia sul totale dei costi di bilancio degli ultimi anni – prima quindi degli attuali aumenti – varia tra 10% e 14,2%. Nel caso della nobilitazione (tintorie in fiocco, tintorie filati, tintorie e rifinizioni in pezza, tintorie in capo) l'incidenza del gas, sempre nel campione di imprese analizzato, varia tra il 5,3% e il 10,9% mentre quella dell'energia elettrica tra il 3,9% e il 5,8%.
"Quelle colpite direttamente dai rincari sono aziende che, oltretutto, hanno talvolta una marginalità ridotta, come hanno evidenziato i vari rapporti che abbiamo prodotto negli anni sui bilanci aziendali – commenta Maurizio Sarti, presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. Un problema, questo, verosimilmente riscontrabile anche nelle imprese più piccole. Se sarà confermato l'interesse delle associazioni artigiane per questa metodologia, imperniata sull'incidenza degli aumenti sui costi delle varie tipologie aziendali, potremo applicarla anche alle loro realtà. E' impensabile che le lavorazioni conto terzi, industriali o artigiane che siano, possano fronteggiare da sole questo tsunami, ed è altrettanto impensabile che siano i soli committenti interni al distretto a farsi carico di questi aggravi: né Prato né, ritengo, il tessile italiano possono assorbire colpi del genere, a maggior ragione dato che il periodo da cui veniamo è quello durissimo del covid e che praticamente non c'è costo, dalle fibre ai prodotti chimici, dai trasporti al lavoro, che non sia in incremento più o meno accentuato. Occorre che anche i clienti dei lanifici, i produttori di abbigliamento nazionali e internazionali, sentano questo problema come proprio. A loro dico: non chiedete sconti, ma fate un po' di calcoli, come li abbiamo fatti noi. Il vostro successo dipende anche dal lavoro della filiera: rispettatelo".  
"Se tutta la filiera pratese è in trincea, in prima linea ci sono le imprese conto terzi – osserva Sauro Guerri, coordinatore del gruppo Nobilitazione tessile e lavorazioni della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. I dati emersi dalle analisi della nostra associazione parlano chiaro e non richiedono ulteriori commenti. L'entità degli aumenti è tale che solo il mercato stesso nel suo complesso può assorbirla"
"Anche il lanificio tipico pratese che non ha lavorazioni al proprio interno non può non riconoscere l'enormità di quello che sta succedendo – aggiunge Francesco Marini, membro del Consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord -. Nello stesso tempo, il lanificio privo di lavorazioni si scontra anche con altri costi in crescita, dai materiali ai trasporti. Siamo in una situazione ben diversa da quella, pressoché continuativa a Prato, in cui i terzisti chiedono ai lanifici di farsi carico di oneri aggiuntivi: ora, con questo quadro, sarebbe impossibile, oggettivamente insostenibile. Ci stiamo organizzando per far presente questa situazione alla clientela, coinvolgendo anche soggetti nazionali. Ci aspettiamo ascolto e consapevolezza."
"Anche la produzione di filati non sfugge a queste dinamiche – conclude Roberta Pecci, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. Il nostro comparto sta dando qualche segnale di ripresa, favorito dalle tendenze moda e dall'intenso lavoro che facciamo per intercettare i mercati più vivaci e ricettivi: ma vedere incrementi forti della bolletta energetica è un problema serio anche per noi, come impatto diretto e come effetti sulle nostre lavorazioni". 
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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