Il Mondiale del 1982 lo riabilitò dallo scandalo scommesse che lo costrinse a due anni di squalifica. Nel 2004 era stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla stessa Fifa in occasione del centenario della federazione. Occupa la 42ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista Word Soccer. In carriera, oltre al trofeo più prestigioso, vinse due scudetti, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa con la Juventus, ma era affezionato anche al campionato di serie B vinto in biancorosso, con titolo di capocannoniere.
Opinionista tv, imprenditore in più settori, scrittore, impegnato nel sociale e persino cantante, l’eroe del Mundial 1982 era descritto da tutti come gentile, buono e umile. Tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017 la sua Prato dedicò a Pablito e ai mondiali del 1982 una bella mostra fotografica e di trofei allestita a Palazzo Buonamici. Uno degli omaggi più recenti ma non l’unico da parte della sua città di origine.
Profondo il cordoglio dell'Ac Prato che ha affidato alla pagina ufficiale Facebook l'ultimo saluto a Pablito: "Un campione dentro e fuori dal campo, sarai sempre l'eroe che ci ha regalato tante gioie. Con la maglia azzurra dell'Italia si è laureato campione del mondo nel 1982. Alla sua famiglia e ai suoi cari le condoglianze più commosse, fraterne e sentite. Grazie per tutto quello che ci hai donato, la terra ti sia lieve".