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Dimissioni Renzi, Prato non ha più la sponda privilegiata con il governo. Ecco cosa cambia


A rischio ci sono l'interramento della Declassata al Soccorso e l'ampliamento del Santo Stefano. Si riaprono anche i giochi per il potenziamento di Peretola. Il sindaco ammette: "Per me era un dialogo molto più semplice, automatico e senza filtri"


Redazione


La caduta di un "governo amico", come lo definisce il sindaco renziano Biffoni, potrebbe avere delle  ripercussioni di rilievo sulla città. Non si tratta solo si perdere il filo diretto "Matteo chiama- Matteo risponde" su questioni generali come il potenziamento degli organici di forze dell'ordine e tribunale o come i finanziamenti per le scuole. Ci sono almeno tre progetti specifici le cui sorti erano strettamente legate a quelle del governo Renzi: ampliamento dell'ospedale, raddoppio tramite tunnel di viale Leonardo da Vinci al Soccorso e realizzazione della nuova pista dell'aeroporto di Peretola che porterebbe sui cieli pratesi aerei in decollo e in atterraggio. Nel primo caso viene messa all'angolo un'idea appena nata e su cui anche la Regione sembra frenare ad appena una settimana dal vertice che ha dato il via libera all'operazione; nel secondo caso, è vero che alla vigilia del voto referendario il Cipe  ha deliberato che 5 milioni della quota residua del fondo sviluppo e coesione (Fsc) non spesa nelle annualità 2007-2013, siano stati destinati all'interramento della Declassata al Soccorso, ma non è chiaro se la caduta del governo comprometterà tutto. Infine il potenziamento del Vespucci. Per Renzi era strategico. Il cammino sarà quindi tutto in salita, ma questo a buona parte dei pratesi non potrà che fare piacere. 
Anche il sindaco Matteo Biffoni conferma che la caduta del governo avrà conseguenze sulla città: "E' un peccato. Per me era un dialogo molto più semplice. Le esigenze che esprimevamo erano ascoltate in modo automatico, senza filtri. Comunque siamo una grande città, spero che il futuro governo abbia la stessa attenzione. L'interramento al Soccorso, comunque, è salvo. Ho visto con i miei occhi che l'opera era nell'elenco delle destinazioni dei fondi ". Quanto alla vittoria del Si in città ( 55,33%), dato più alto della media regionale, la consolazione è minima: "E' un'occasione persa per migliorare il Paese – prosegue Biffoni – sono dispiaciuto ma chi vota ha sempre ragione. Quanto a Prato, il sì è andato bene quasi ovunque tranne che in centro storico dove ci sono delle oggettive difficoltà. Sono spunti di lavoro". 
Per il segretario provinciale del Pd, Gabriele Bosi: "Il voto va accettato, ma ovviamente siamo dispiaciuti. Molti hanno votato la proposta referendaria, ma in tanti hanno spostato la competizione più su un piano politico come dimostra l'alta affluenza. Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro fatto sul territorio e non sprecarlo perchè abbiamo trovato un consenso da parte di persone che non fanno parte del partito. Poi dobbiamo farci carico di quel 60% che ha detto no alla riforma, senza atteggiamento snobistico o superiore. Interpretiamo quel disagio e traduciamolo in proposte politiche concrete e forti, poi organizzare un campo unitario superando le divisioni interne  e instaurando un ragionamento con gli alleati". 

Il centrodestra esulta per la schiacciante vittoria del No che ha decretato le dimissioni del premier Renzi. Non è unanime invece l'interpretazione che viene data della vittoria del Si in Toscana e a Prato. Per Forza Italia, disponibile a lavorare a una nuova legge elettorale prima di andare al voto, il 55,33% ottenuto in città dal Si è frutto degli impegni che il governo ha annunciato su opere pratesi. "A Prato abbiamo il rappresentante maggiore dei renziani che è il sindaco Biffoni. – afferma Erica Mazzetti, coordinatore provinciale di Forza Italia – Nell'ultima settimana ha fatto grandi annunci su grandi opere strutturali e al servizio della città che però da oggi andranno a morire. Basti pensare all'ampliamento dell'ospedale. Per cui tanti annunci che hanno condizionato il voto".
Per il Movimento 5 Stelle, che invece chiede elezioni subito, la vittoria pratese del Si è imputabile solo alla connotazione rossa della Regione Toscana e non nasconde alcun giudizio sull'operato di Biffoni: "Ha vinto la democrazia e i cittadini che dalla politica vogliono temi veri come lavoro, economia e le cose che servono all'Italia e non certo una riforma che serviva solo ad accentuare i poteri dell'uomo solo al governo.- afferma la consigliera comunale Silvia La Vita – Chiaramente la Toscana, l'Emilia Romagna sono terre tradizionalmente rosse quindi è molto più dura perchè c'è tutta una rete di amicizie e di interessi da scardinare. Ci vorrà quindi, più tempo ma il Movimento 5 Stelle è pronto". 
E.B.
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