Dagli impianti ai migranti, Biffoni in pressing su Pd e Regione: "Serve un cambio di passo"
Il sindaco ha riunito ieri a Coiano i riformisti per rilanciare uno spazio di discussione dentro il partito. Telefonata di Bonaccini, assente giustificato per l'emergenza maltempo in Emilia Romagna. Il segretario Biagioni d'accordo sull'invito al confronto
Chiede un cambio di passo su temi concreti quali rifiuti, immigrazione e sul lavoro alla Regione e al suo partito, il sindaco di Prato Matteo Biffoni che ieri sera 3 maggio a Coiano ha riunito i riformisti per rilanciare uno spazio di discussione dentro il Pd. Lo ha fatto senza avere al suo fianco il presidente del partito che ha sostenuto al congresso nazionale, Stefano Bonaccini, assente giustificato per l'emergenza maltempo che ha funestato l'Emilia Romagna di cui è governatore. Bonaccini ha comunque salutato gli oltre cento partecipanti, con una telefonata in cui ha garantito che la sua visita a Prato è rimandata alle prossime settimane.
Il primo cittadino pratese stimola il suo partito su temi concreti di importanza regionale e nazionale ma con ricadute sulla vita quotidiana di ogni territorio. Stimoli che non devono essere vissuti come “lesa maestà dai vertici a cui comunque spetta l'ultima parola, ma come un arricchimento generale”.
Sui rifiuti ad esempio. La linea di Biffoni sulla necessità di potenziare l'inadeguata impiantistica toscana è nota e ieri sera è stata ribadita con una piccola stoccata alla segretaria Schlein: “Siamo tutti d'accordo sull'economia circolare e la transizione ecologica, poi ci vogliono gli impianti. Al sindaco di Roma Gualtieri si sta accanto nella battaglia vera che sta portando avanti per dare decoro alla capitale, senza tentennamenti perché sarà difficilissimo portare in fondo un impianto”.
Sul lavoro. “La posizione della segretaria sul decreto del governo è sacrosanta. Ma chiediamo più attenzione e vicinanza verso il mondo artigiano che costituiscono l'asse portante del distretto tessile pratese e dei distretti italiani. La media è di 5 dipendenti. E' difficile che si possa costruire una retorica del padrone che vuole lucrare sui propri dipendenti”.
Più articolata la posizione di Biffoni sull'immigrazione di cui è responsabile Anci nazionale. E' dura verso il governo ma anche verso la Regione e il partito toscano. Alla premier Meloni, il primo cittadino pratese fa notare di aver fallito sulla retorica dei respingimenti “visto lo stato di emergenza in cui ci troviamo in questo momento”. Ma è sull'accoglienza a prescindere che tira le orecchie ai suoi con particolare riferimento ai Cpr (centro permanenza e rimpatrio): “Mi sarei aspettato, visto che i sindaci delle grandi città toscane, del Pd, hanno mandato un grido di allarme, che il mio partito ci convocasse e ci dicesse. Ci spiegate cosa succede? Quale è il problema? E non essere additati dal partito e dalla giunta toscana come quelli a favore dei lager”.
E ancora. La necessità di essere inclusivi partendo proprio dall'esempio di Schlein, “E' uscita dal partito e poi è rientrata con una comunità che l'ha accolta. Andarsene è sempre sbagliato ma dobbiamo arginare questo fenomeno cercando di coinvolgere nella discussione chi si sente ai margini. Se vogliamo essere coerenti con le parole spese da entrambi i candidati durante il congresso, dobbiamo farlo. Il confronto è faticoso ma è necessario”.
Incitazione al confronto condivisa dal segretario provinciale del Pd, Marco Biagioni, intervenuto in apertura dell'iniziativa, suggellando una nuova fase con Biffoni dopo la contrapposizione quasi quotidiana dell'ultimo anno.
(e.b.)