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Crisi BpVi, parlano i risparmiatori pratesi “spennati” dal crollo delle azioni: “Così rischiamo di perdere tutti i nostri risparmi”


Tra loro anche nomi eccellenti come il vicesindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli che per avere un mutuo ha acquistato un consistente pacchetto di quote. Rabbia e delusione tra i circa settanta risparmiatori che oggi hanno partecipato all'assemblea pubblica organizzata da Federconsumatori


Redazione


Delusi e arrabbiati dopo essere stati spennati. Una settantina gli azionisti della Popolare di Vicenza che oggi, venerdì 6 novembre, hanno partecipato all'assemblea pubblica organizzata da Federconsumatori alla Camera di Commercio. Obiettivo: informare i risparmiatori su cosa è possibile fare per recuperare i soldi investiti nelle azioni acquistate a 62 euro e 50 e di colpo scese a 48. Gli avvocati dell'associazione hanno indicato le strade da seguire e non hanno nascosto la fiducia in una giurisprudenza che fino a oggi ha più volte riconosciuto la ragione degli investitori. Che intanto hanno visto sparire i loro soldi. E' il caso del vicesindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli: “I risparmi della mia famiglia non ci sono più – racconta – una grande delusione soprattutto perché io ho sempre avuto il conto presso questa banca. Quando con mia moglie abbiamo deciso di sposarci, siamo andati a chiedere il mutuo per la case a fronte del quale ci è stato detto di acquistare il pacchetto minimo di cento azioni. Abbiamo capito di non avere troppe scelte e abbiamo sborsato 6.500 euro. Successivamente la banca ci ha chiesto di fare un nuovo acquisto, questa volta per una somma assai maggiore. Abbiamo accettato e dopo due mesi il valore delle azioni è crollato e addio ai nostri risparmi. Io sono andato a lamentarmi con la persona che ha seguito la pratica che però mi ha detto di non avere nessuna colpa e in ogni caso i soldi miei e di mia moglie non ci sono più e li consideriamo persi”.

33 anni, medico, Puggelli incarna alla perfezione la figura del giovane che pensa di metter su famiglia e si rivolge alla propria banca per il mutuo. A differenza di altri ha garanzie e lo ottiene ma gli costa caro. “Bel regalo di nozze da parte della banca”, è l'amara considerazione. Puggelli esprime un parere anche in qualità di amministratore pubblico: “E' la fine se si permette ad una banca di arrecare un danno così grosso a famiglie, imprese, anziani che hanno lavorato una vita per mettere qualche soldo da parte, giovani che guardano con fiducia al futuro. Il territorio ne ha risentito e ne risente”. Lo sfogo di un'altra azionista: “Siamo stati praticamente costretti a comprare le azioni – dice – io e la mia famiglia abbiamo preso qualche anno fa un prestito e ci siamo ritrovati così. Una scorrettezza unica”.
Sono una quarantina, intanto, le persone che già si sono rivolte a Federconsumatori per intentare azioni contro la BpVi. Azioni che al momento sono solo individuali; impossibile avviare una class action perché le posizioni non sono identiche. “Consigliamo – spiega l'avvocato Silvia Abati – di rivolgersi all'associazione che per prima cosa fa un'analisi dettagliata del singolo caso e raccoglie la documentazione in possesso dell'azionista. Poi parte una lettera raccomandata interruttiva della prescrizione ai fini del risarcimento del danno e la richiesta alla banca dell'inoltro al cliente dei documenti sottoscritti e depositati per l'acquisto delle azioni. L'istituto di credito ha 90 giorni di tempo per rispondere”. L'intento di Federconsumatori non è quello di portare la banca in tribunale, bensì avviare una trattativa per recuperare il recuperabile anche attraverso la richiesta dell'annullamento dell'acquisto delle azioni.
Fiducia in un eventuale percorso giudiziario: “In tema di risparmio tradito – spiega l'avvocato Abati – il tribunale di Prato è sempre a favore dell'investitore come hanno dimostrato, ad esempio, le cause per i bond argentini. In più, ad altri livelli, ci sono sentenze favorevoli che ci confortano”.
Nel frattempo si avvicina lo sbarco in borsa con la trasformazione della BpVi e delle altre popolari in società per azioni. E sono dolori perché secondo gli esperti le azioni avranno un valore di circa 10 euro con una ulteriore erosione del capitale investito. E su questo puntano molto i 50 azionisti che per primi a Prato hanno alzato la testa contro la Popolare di Vicenza rivolgendosi ad un avvocato. Una cinquantina di persone, tra professionisti, imprenditori e piccoli risparmiatori, che messi insieme hanno in tasca qualche milione di euro in azioni (LEGGI). “Chiederemo al direttore generale della BpVi di rinviare la riunione fissata per i primi di febbraio nella quale sarà formalizzato il passaggio in Spa – dice Tommaso Caparrotti – siamo anche pronti ad un'azione clamorosa, a costo di partire da Prato con autobus pieni di azionisti arrabbiati”.
L'ultima notizia arriva da Vicenza dove il 12 novembre si riuniranno comitati, associazioni e gruppi di azionisti con l'obiettivo di formare un coordinamento che tenga unite le diverse azioni per fare massa critica. Al momento, infatti, in pista ci sono diverse ipotesi attraverso le quali recuperare i risparmi: fare della Bpvi una serie di piccole banche per sottrarsi ai vincoli della Bce, promuovere una causa civile, farne una penale, costituirsi parte civile nel processo eventuale che sarà celebrato a carico dei vertici dell'istituto vicentino. Tutto questo in attesa del Tar del Lazio che a metà febbraio dovrà pronunciarsi sulla incostituzionalità della legge che impone alle banche popolari di trasformarsi in Spa.      

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