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Non solo i clienti e i soci, ma anche gli impiegati della Banca Popolare di Vicenza sono sul piede di guerra, dopo le recenti vicende che hanno visto ridurre notevolmente il valore delle azioni della banca che ha incorporato la CariPrato. Il malumore dei dipendenti, che si sentono "traditi due volte", viene espresso in una nota sindacale firmata dall'Organo di coordinamento del Gruppo BPVi, che racchiude le sigle Dircredito, Fabi, Fiba Cisl e Fisac Cgil.
"I colleghi in questi giorni – si legge nel documento – ci chiamano impauriti ed affranti perché sono stati lasciati soli. La situazione è particolarmente delicata e ha fatto registrare in alcune filiali offese molto pesanti da parte della clientela, che peraltro minaccia l'estinzione dei rapporti".
I dipendenti, così, si sentono traditi: "Prima di tutto – proseguono i sindacati – da chi li ha mandati in prima linea senza che fossero correttamente e prontamente informati. Lasciandoli soli ad affrontare una clientela inviperita. E poi traditi in qualità di dipendenti e soci, visto che molti colleghi sono stati invitati ad acquistare azioni negli ultimi anni o si sono visti rifiutare da almeno due anni richieste di vendita".
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