Corteo in centro, Biffoni attacca questore e prefetto. Giacomelli: "Siano avvicendati entrambi"
Durissime prese di posizione da parte del sindaco e del parlamentare dopo il flop dell'ordine pubblico: "In piazza del Comune polizia municipale lasciata da sola". Anche Pd e Cgil sono per le dimissioni. Silli chiede invece punizioni per i manifestanti
L'aggiramento del blocco delle forze dell'ordine, con il corteo dei Si Cobas arrivato fino in piazza del Comune (
LEGGI), rischia di innescare una forte polemica a livello istituzionale con il sindaco Matteo Biffoni che chiama prefetto e questore a dare una spiegazione di quanto è accaduto, mentre il parlamentare del Pd Antonello Giacomelli chiede al governo l'immediata rimozione dei due funzionari.
"Pretendo che prefetto e questore diano una spiegazione di quanto è accaduto oggi a Prato - dice Matteo Biffoni -. E' inaccettabile che chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico abbia consentito ad un corteo di mettere a rischio la città in un sabato pomeriggio in cui le famiglie vanno in centro con i propri bambini a fare acquisti. L'autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco, non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune".
Il sindaco, attaccato duramente durante il corteo, commenta infuriato quanto accaduto: "I Sì Cobas continuano a mostrarsi per quello che sono: incapaci di rispetto, in cerca di notorietà sulla pelle degli altri, siano gli operai sfruttati o i cittadini".
Allo stesso tempo il sindaco condanna quanto accaduto in piazza del Comune. "E' stata lasciata sola la polizia municipale, che ricordo non è responsabile dell'ordine pubblico e che ringrazio per la professionalità e l'impegno con cui si è dovuta assumere oneri per l'incapacità di altri. In piazza del Comune gli agenti sono rimasti senza alcun supporto da parte di chi aveva il dovere di controllare il corteo, ovvero la polizia di Stato. E per questa capacità di gestione che sono stati caricati i manifestanti sotto il palazzo comunale. Tutto questo è inaccettabile, prefetto e questore ne traggano le conseguenze".
Parole ancora più dure quelle di Antonello Giacomelli: "La gravità di quanto accaduto è evidente - dice -. Il centro della città è stato occupato da un corteo non autorizzato che oltretutto aveva chiaramente dichiarato la propria intenzione di violare le prescrizioni. Prato non è assolutamente disponibile ad accettare di avere le proprie strade e le proprie piazze in balia di gruppi che mobilitano persone da tutta la Toscana per creare strumentalmente disagio ed incidenti. Il sistema dell’ordine pubblico, capiremo se per sottovalutazione o altro, non ha funzionato ed i responsabili devono risponderne. È inaccettabile. L’ho già detto e lo confermerò nelle prossime ore in parlamento e nella interlocuzione col governo: è urgente e indifferibile l’avvicendamento di prefetto e questore".
Forti critiche alla gestione dell'ordine pubblico arrivano anche dal Pd: “Una gestione seria dell'ordine pubblico - dice il segretario Gabriele Bosi - dovrebbe garantire che il percorso assegnato a un corteo venga rispettato da parte dei manifestanti e che tutto avvenga nel rispetto delle regole senza scontri e tensioni. Oggi le autorità preposte non sono state in grado di rispondere a queste esigenze. Prima il corteo dei Si Cobas ha potuto deviare senza difficoltà dal percorso indicato dalle autorità, poi si è assistito a una carica da parte delle forze dell'ordine sui manifestanti rimasti in piazza del Comune. Credo che questore e prefetto debbano rispondere dell’incapacità di gestire in modo serio e corretto quanto avvenuto oggi a Prato”.
Attacca la questura anche la Cgil di Prato: "Avevamo intuito che le intenzioni degli organizzatori fossero di tornare a infrangere la legge, per altro secondo una nostra interpretazione ciò non restituirà i diritti ai lavoratori già sanzionati. Oggi abbiamo compreso che come succede in troppe aziende anche nelle piazze si possono disperdere le norme. Cosa che mette a rischio i diritti. Dobbiamo stigmattizzare ancora una volta l'operato di chi, già il 23 marzo scorso aveva permesso la trasgressione delle leggi".
Se la prende, invece con i manifestanti, l'altro parlamentare pratese Giorgio Silli, di Cambiamo: "Spero che siano presi seri provvedimenti e siano sanzionati i manifestanti che in spregio ai divieti sono usciti dal perimetro autorizzato per la manifestazione, raggiungendo piazza del Comune e creando disagi fortissimi ai cittadini e ai commercianti".