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Comune e Pin varano una corsia privilegiata, così arriveranno più fondi Ue


E' stato firmato questa mattina il protocollo che permette all'amministrazione di avvalersi dei ricercatori e della ricerca del polo universitario pratese per stilare progetti in grado di attrarre finanziamenti messi a bando dall'unione Europea


Redazione


Intercettare in maniera mirata i finanziamenti europei. Questo il primo obiettivo della convenzione firmata questa mattina, 3 aprile, tra Comune di Prato e Pin per il supporto scientifico nello sviluppo di idee e proposte progettuali. In cosa consiste. Al Comune il compito di individuare le priorità, le priorità di ogni amministrazione. Se fino a ieri per sviluppare da un punto di vista culturale e analitico i progetti in grado di rispondere a queste priorità attingendo ai finanziamenti dell'Unione Europea , la pubblica amministrazione doveva rivolgersi a risorse esterne, grazie al protocollo firmato stamani, le risorse saranno individuate all'interno dell'Università di Firenze e del Pin. “Una convenzione forse unica in Italia – ha commento il sindaco di Prato, Matteo Biffoni – . In Europa, seppur pochi, un po' di soldi ci sono, orientarsi tra i bandi europei non è semplice richiedeva tempo ed energie anche ai nostri uffici, il Pin ha le risorse e le competenze per farlo, e grazie a questo protocollo potremmo aumentare le nostre possibilità verso le opportunità dell'Europa e puntare a quei soldi e a quelli dei bandi nazionali e regionali, ovviamente”. Di fatto una grande occasione anche per lo stesso Pin e per i ricercatori che potranno essere chiamati, di volta in volta, a lavorare su nuovi progetti di ricerca in collaborazione con la pubblica amministrazione, così come, oltretutto, già prevedeva lo statuto del polo di ricerca pratese. “Questa convenzione – ha detto Maurizio Fioravanti, presidente del Pin – ci permette di attingere a linea progettuali redatte insieme alla pubblica amministrazione che prima ci erano escluse”. Il Pin potrà, infatti, fare ricerca non più soltanto per i privati ma anche per il Comune. Potrà farlo, eventualmente, anche al di fuori delle linee europee: “Se ci fosse la necessità di studi specifici che riguardano Prato – ha ripreso Biffoni – ad esempio sulla mole di traffico in determinate aree della città, l'amministrazione potrà contare sui ricercatori del Pin qualora gli uffici abbiano disponibilità per finanziare gli studi non potendo, in quel caso, fare affidamento su finanziamenti esterni”. Questa operazione comunque per il Comune è quasi a costo zero, oltre al finanziamento annuale, al polo universitario entreranno 2 mila euro in più: una sorta di rimborso spese per l'equipe di ricercatori che si dovranno occupare di fare ricerca. Per l'assessore alla Trasparenza, Daniela Toccafondi, questa convenzione potrà essere un'opportunità da cogliere anche per le partecipate del Comune e le loro analisi scientifiche. Questo in un futuro. Nell'immediato c'è già un progetto sull'inclusione sociale che ha di fatto anticipato la firma del protocollo e che quindi ha già messo in atto questo lavoro sinergico tra Comune e Pin. Nell'immediato c'è anche la questione Creaf. Il Pin ha spazi e risorse a sufficienza e Fioravanti ha ribadito il proprio interesse verso la struttura di via Galcianese “Ma – ci ha tenuto a specificare – penso in primis a tutelare il lavoro dei miei ricercatori: voglio la sicurezza di staccare la spina da una parte e di poterla riattaccare subito dopo dall'altra”. In altre parole, il Pin porterà, come annunciato, i suoi laboratori al Creaf solo quando la giustizia avrà fatto il suo corso e ci sarà pieno via libera all'utilizzo della struttura “chiavi alla mano”. Posizione che trova concorde anche il sindaco Biffoni: “Il Creaf o si apre o si apre – ha detto – Alternative non ce ne sono, perchè altrimenti significa dover restituire – giustamente – quei soldi pubblici che non sono stati utilizzati per l'obiettivo per cui sono stati chiesti. Giusto che la procura vada avanti perché è una garanzia anche per noi e per il futuro del Creaf”. Futuro che ad oggi non sembra trovare destinazione diversa da quella per cui era stato pensato ma i tempi dovranno essere stretti, per quanto il Pin non abbia ritirato il proprio interesse, c'è chi però lo ha fatto: uno dei sostenitori del progetto di ampliamento del Pin ha spostato le proprie mire di crescita verso il polo di ricerca di Calenzano. Un rischio esistente. 

Giulia Rafanelli
Edizioni locali: Prato
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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