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Cinesi picchiati a sangue, spunta la pista del regolamento di conti per questioni di droga


Indagini serrate dei carabinieri che stanno lavorando ad una serie di ipotesi. Al vaglio il possibile collegamento tra il maxi sequestro di stupefacenti di fine novembre e i due agguati. Le vittime, entrambe incensurate, ancora ricoverate in prognosi riservata. Non mancano le reazioni politiche: Prato libera e sicura parla di mafia cinese e critica il sindaco


Redazione


Due cinesi ridotti in fin di vita a cinque giorni di distanza l'uno dall'altro, il primo il 2 dicembre in via Viareggio, l'altro il 7 in via Pistoiese. Due uomini cinesi, entrambi incensurati, lasciati a terra in condizioni gravissime dopo scariche di calci e pugni. La vittima della prima aggressione è un cinese residente a Prato: sottoposto ad un intervento chirurgico per l'asportazione della milza, è ancora ricoverato in prognosi riservata. Stesso destino per la seconda vittima picchiata a sangue e per la quale sono state necessarie diverse ore di sala operatoria per bloccare una emorragia interna e togliere la milza. Quando l'uomo è stato aggredito, era appena arrivato da Milano per partecipare ad una festa di matrimonio. Le indagini sono del Nucleo investigativo dei carabinieri di Prato che sta cercando collegamenti tra i due pestaggi e le due vittime. Al momento solo un ventaglio di ipotesi e nessuna certezza. I contorni sono molto sfumati: nessuno dei due uomini è stato rapinato; soldi, telefonini e oggetti d'oro non sono stati toccati da chi ha picchiato. Difficile però credere che i due agguati siano solo una coincidenza. Stesse le modalità, stesso l'obiettivo: picchiare senza rubare. Si fa anche per questo largo l'ipotesi di un regolamento di conti tra bande rivali e alla base potrebbe esserci il traffico di droga oppure il gioco d'azzardo. Appena tre giorni prima dell'agguato del 2 dicembre, i carabinieri hanno sequestrato un'ingente quantitativo di stupefacenti nascosto in cialde per il caffè: 400 grammi di ketamina, altrettanti di shaboo ed ecstasy per un valore di mercato di oltre 60mila euro all'ingrosso e del doppio al dettaglio. In carcere è finito un cinese di 29 anni, pregiudicato (leggi). L'operazione dei carabinieri ha tolto dalla piazza un bel po' di droga destinata a locali, circoli e sale giochi e questo potrebbe aver scatenato una guerra tra bande rivali.
Il Nucleo investigativo sta facendo una serie di accertamenti per individuare eventuali altri pestaggi non denunciati dai cinesi. Non è escluso, infatti, che altre aggressioni siano state compiute ma passate sotto silenzio perché magari le vittime non sono finite in ospedale. Del resto, il cinese picchiato due giorni fa in via Pistoiese ha telefonato al fratello che abita a Parma per chiedere aiuto e solo una volta raggiunto dal parente si è presentato all'ospedale.
I due agguati in appena cinque giorni diventano terreno di scontro politico. Aldo Milone di Prato libera e sicura parla di mafia cinese: “E' un segnale, semmai ce ne fosse ancora bisogno – dice – della presenza di un'organizzazione delinquenziale presente nella comunità cinese. Fino a qualche anno fa in tanti affermavano che l'unico problema creato dai cinesi era di tipo economico, ma col tempo le cose sono cambiate. Ritengo che i due fatti di sangue vadano valutati con molto scrupolo ma non temo la sottovalutazione delle forze dell'ordine. Evito di chiamare in causa il sindaco Biffoni perché sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Ha voluto tenere per sé la delega alla Sicurezza e la città può constatare i risultati. Per usare un eufemismo, è stato come far guidare una Ferrari a chi, al massimo, è andato solo in bicicletta. Per concludere credo che Prato, oltre a perdere completamente il distretto tessile, avrà una nuova mafia, per la verità già presente, che sostituirà anche le nostre organizzazioni mafiose”. 

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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