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Cercò di incolpare la dipendente per coprire un suo reato: condannata imprenditrice


Ha patteggiato una condanna a due anni per tentata estorsione e calunnia la donna che aveva sottratto soldi dalle casse del supermercato che gestisce e poi ha cercato di addossare la colpa ad una dipendente costringendola a lasciare il posto di lavoro


Redazione


Condannata a due anni l'imprenditrice pratese di 58 anni che, nel tentativo di addossare sulla sua dipendente la responsabilità di ammanchi di denaro, è finita sul banco degli imputati con le accuse di tentata estorsione e calunnia (LEGGI). La donna, che attraverso una sua società gestisce tre supermercati di un noto marchio della grande distribuzione, è stata condannata oggi dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato. I fatti risalgono a gennaio del 2016 e sono stati al centro di un'inchiesta del sostituto procuratore Laura Canovai che ha raccolto la denuncia della dipendente costretta a firmare le dimissioni volontarie e, in questo modo, a prendersi la colpa del denaro sottratto alle casse del supermercato e giustificato con l'emissione di fatture false. La lavoratrice ha raccontato di aver ricevuto la promessa di un nuovo posto di lavoro dalla sua titolare se si fosse dimessa volontariamente assumendosi la responsabilità dei soldi sottratti alle casse. 

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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