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Sul caso della tintoria Superlativa, sospesa per alta presenza di lavoro nero e riaperta dopo appena 24 ore, interviene anche Confindustria Toscana Nord che come Cgil (LEGGI) denuncia l'evidente inadeguatezza delle norme: "Se la ripresa dell'attività è avvenuta nel rispetto delle norme, come sicuramente è se le autorità l'hanno consentita, allora c'è qualcosa che non va nelle norme. – osserva il vicepresidente Francesco Marini – O quantomeno, le norme ordinarie potrebbero essere inadeguate a fronteggiare fenomeni particolarmente gravi come quelli che si stanno verificando nel distretto pratese. In ogni caso quanto sta accadendo alla Superlativa suona come una beffa per le tante aziende che agiscono correttamente."
Già nel 2018, quando il controllo nell'azienda a conduzione cinese fu nuovamente positivo, gli Industriali intervennero per sottolineare il carattere recidivo delle irregolarità riscontrate nel 2016.
Già nel 2018, quando il controllo nell'azienda a conduzione cinese fu nuovamente positivo, gli Industriali intervennero per sottolineare il carattere recidivo delle irregolarità riscontrate nel 2016.
Marini non entra nel merito della vicenda sindacale in quanto tale e delle polemiche che l'hanno accompagnata ma si fa interprete di una domanda che a Prato si pongono in molti: "Cos'altro deve accadere perché questa azienda sia posta in condizione di non nuocere, di cessare la concorrenza sleale che danneggia le altre imprese? Una quarta recidiva? Qualche incidente clamoroso? Quello che è certo – conclude Marini – è che questa situazione non è accettabile. Come Confindustria Toscana Nord abbiamo sempre sollecitato un'azione forte e incisiva di controllo di queste vere e proprie patologie economiche e sociali, ma a quanto pare questo non basta: ormai bisogna chiedersi se per Prato non occorrano norme speciali. Nei contatti che abbiamo con la Prefettura e le altre autorità continueremo a far presente lo sconcerto delle imprese per quanto sta accadendo".
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