Caporalato nell'edilizia, l'ultima arringa delle difese slitta a ottobre. Il pm fa verbalizzare la lungaggine
L'avvocato dell'imputato principale ha chiesto un differimento per motivi di salute. L'udienza è stata rinviata all'autunno. E' l'ultimo tassello prima della sentenza: il pubblico ministero ha fatto la requisitoria il primo febbraio e gli avvocati degli altri imputati hanno già discusso
Se ne riparla a ottobre, il 13 per la precisione. Fino ad allora resta in stand by il processo scaturito dall'inchiesta 'Cemento nero' che a metà del 2020 portò a galla un sistema di caporalato nel settore edile, tenuto in piedi da undici persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e allo sfruttamento di operai in stato di bisogno e alcuni anche di favoreggiamento della permanenza in Italia di clandestini per trarne profitto.
L'udienza di oggi, giovedì 10 febbraio, in teoria l'ultima prima della sentenza, sarebbe dovuta servire a esaurire le arringhe dei cinque imputati. La difesa dell'imputato principale, l'imprenditore Vincenzo Marchio, 47 anni, ritenuto la mente del sistema, ha chiesto un rinvio per motivi di salute e il presidente del collegio giudicante, Francesco Gratteri, ha rimandato tutto a ottobre. Una decisione che ha suscitato la reazione del pubblico ministero, Lorenzo Gestri, che ha fatto mettere a verbale la sua opinione e cioè che si tratta di un 'termine troppo lungo'.
Gli avvocati degli altri imputati – due egiziani, un marocchino e un pakistano – hanno già fatto la loro discussione respingendo la lettura dei fatti avanzata dall'accusa che, nell'udienza del primo febbraio, aveva chiesto sette anni di reclusione per Vincenzo Marchio, 6 per il suo braccio destro, l'egiziano Sabri Mohamed, e pene comprese tra i 3 anni e mezzo e i 3 anni e 9 mesi per gli altri.
Un processo, questo, incardinato in tempi record anche in considerazione del fatto che molti degli imputati erano agli arresti; misure che nel frattempo sono state sostituite da obblighi di firma o di dimora. Quando i fascicoli dell'inchiesta 'Cemento nero' torneranno in aula, saranno passati 8 mesi dalle quattro e passa ore di requisitoria del pubblico ministero che ha ricostruito il sistema coordinato da due società – la Eurocostruzioni 75 di Marchio e la Novaedil di Mohamed e del fratello – che davano lavoro a operai sfruttati e sottopagati. Almeno una sessantina quelli che sarebbero stati, nel corso del tempo, alle dipendenze delle due imprese edili.
Altri imputati hanno regolato i conti con la giustizia attraverso i riti alternativi (abbreviato o patteggiamento).
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