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Caporalato nei cantieri edili, cinque condanne per gli sfruttatori


Condannati a 6 anni e 8 mesi e a 5 anni e 8 mesi i due imputati principali: un imprenditore italiano e uno egiziano. Pene comprese tra 2 e 3 anni per gli altri. Confiscati 114mila euro alle imprese coinvolte. L'inchiesta, denominata 'Cemento nero' portò, a maggio del 2020, a undici ordinanze di custodia cautelare. Il procuratore Nicolosi parlò di "lavoratori trattati come animali"


Redazione


L'inchiesta 'Cemento nero', che a maggio 2020 portò a galla lo sfruttamento di muratori e manovali in diversi cantieri edili nelle province di Prato, Pistoia e Firenze, ha messo a segno altre cinque condanne tra le quali due a carico dei principali imputati: 6 anni e 8 mesi di reclusione per l'imprenditore calabrese Vincenzo Marchio (avvocato Roberto Coscia), a capo della Eurocostruzioni 75, 5 anni e 8 mesi per l'imprenditore egiziano Mohamed Sabri Ahmed Eid (avvocato Alessandro Oliva), al vertice della Novaedil insieme al fratello, già condannato nei mesi scorsi a 3 anni in abbreviato. Si è concluso oggi, giovedì 24 novembre, il processo con rito immediato per quegli imputati che, concluse le indagini preliminari, erano ancora sottoposti a misura cautelare: oltre ai due imprenditori, un marocchino, un egiziano e un pakistano, tutti condannati a pene comprese tra 2 e 3 anni.
Condanne che confermano il quadro accusatorio messo in piedi dal sostituto Lorenzo Gestri (poi passato alla procura di Firenze e da qualche giorno in forza alla Dda) dopo due anni di lavoro della Squadra mobile di Firenze e di Prato: intercettazioni, pedinamenti, riprese con telecamere nascoste per ricostruire il sistema che, attraverso caporali e sottocaporali, gestiva l'esercito di lavoratori italiani e stranieri anche senza permesso di soggiorno. Nell'inchiesta, sottoposti a misure cautelari, finirono in undici, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata all'intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, impiego di lavoratori non in regola con le norme in materia di immigrazione. A mettere in moto l'inchiesta fu la denuncia di un lavoratore alla Cgil di Firenze: una denuncia molto dettagliata con tanto di nomi, indirizzi, turni di lavoro, paga oraria. “Gente trattata al pari degli animali”, commentò il procuratore Giuseppe Nicolosi.
Una trentina i cantieri, riconducibili alla Eurocostruzioni 75 e alla Novaedil, finiti nel mirino degli investigatori: in ballo la realizzazione e ristrutturazione di ville di lusso e, in un caso, un appalto pubblico relativo ad una scuola.
Ha retto ancora una volta la tesi dell'accusa: ha retto oggi come aveva retto davanti al giudice delle indagini preliminari con diverse condanne, frutto di patteggiamenti e riti abbreviati, e come ha retto in Cassazione dove i giudici hanno confermato, rendendole definitive, le pene per due caporali egiziani.
Il tribunale, oggi, ha anche condannato le due imprese edili confiscando 114mila euro, una cifra per il raggiungimento della quale si potrà eventualmente far leva anche sui beni intestati ai titolari. I due imputati principali dovranno pagare anche una multa di 60mila euro ciascuno e scontare l'interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre al divieto di ricoprire cariche in società e concludere affari con la pubblica amministrazione. A carico di Vincenzo Marchio e Mohamed Sabri Ahmed Eid, anche il pagamento di una provvisionale di 2mila euro a ciascuna parte civile, assistite dagli avvocati Roberta Roviello e Raffaella Tucci. Rigettata, invece, la richiesta di provvisionale avanzata dagli edili della Cgil di Firenze (avvocato Calvani).

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