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Capannoni affittati ai cinesi, dopo il caso Teresa Moda i proprietari chiedono regole certe


Un convegno organizzato dal Palazzo delle professioni per fare il punto sulla responsabilità quando si parla di sicurezza sui luoghi di lavoro. Numerosi i relatori: avvocati, magistrati, tecnici, categorie economiche


Redazione


Dove finisce, se finisce, la responsabilità del proprietario di un capannone e dove comincia quella del conduttore? Domanda a cui oggi ha cercato di dare una risposta il convegno organizzato dal Palazzo delle professioni nell'auditorium della Camera di Commercio. Categorie economiche, magistrati, avvocati e tecnici riuniti per una riflessione sul ruolo che esercitano, o dovrebbero esercitare, proprietari e conduttori quando si parla di sicurezza. Argomento che forse solo a Prato è così tanto sentito, e ancora di più dal primo dicembre 2013 quando l'incendio del capannone di via Toscana, che ospitava la confezione Teresa Moda, costò la vita a sette operai cinesi. Quello è stato un primo spartiacque, il secondo è stato la condanna in primo grado dei proprietari dell'immobile accusati di incendio colposo e omicidio colposo plurimo. “Il confine della responsabilità – ha detto il procuratore capo Giuseppe Nicolosi – sta nelle regole che vanno rispettate. C'è bisogno della piena assunzione di responsabilità da parte della proprietà e vediamo che faticosamente è un concetto che si sta acquisendo, e al tempo stesso c'è bisogno che faccia altrettanto chi occupa l'immobile e a questo stiamo arrivando grazie ai controlli costanti alle imprese”.
Regole, questa la parola chiave. Regole che l'avvocato Alberto Rocca, nel pool difensivo dei proprietari condannati per il rogo di tre anni fa, ha invocato di nuovo stamani. “C'è la necessità – ha detto – di ridefinire i ruoli anche in termini giuridici, quindi attraverso norme e quando si parla di diritto penale io resto affezionato al concetto della norma scritta. Norme chiare e precise di quelli che sono, o possono o devono essere i confini della responsabilità del proprietario in sede penale quando concede un immobile in locazione”.
Davanti a un pubblico delle grandi occasioni, si sono alternati numerosi relatori. Andrea Cavicchi, presidente di Confindustria Toscana nord: “Le problematiche molto spesso sorgono quando il capannone è affittato ad aziende cinese che non rispettano le norme. C'è da dire che le norme sono molte volte di difficile interpretazione, oltre che in continuo mutamento, ma dobbiamo comunque lavorare sulla presa di coscienza di chi affitta e di chi prende in affitto, presa di coscienza anche in termini civili e penali”. Cavicchi ha insistito sul ruolo del proprietario che gli ultimi tempi hanno profondamente cambiato: “La coscienza della responsabilità è da acquisire, dobbiamo lavorare su un concetto: quando il proprietario affitta si assume una forte responsabilità e deve andare oltre la prassi. Per esempio, in sede di contratto deve prevedere di poter ispezionare il suo capannone e verificare la congruenza dell'utilizzo che ne viene fatto dal locatario. Non è facile, ma così sta cambiando il ruolo e bisogna adeguarsi. Prima il proprietario affittava e rivedeva il proprio immobile dopo 6 o 12 anni, praticamente alla scadenza del contratto. Ora è diverso, ed è anche un'opportunità per rendersi conto e valutare i rischi che, eventualmente, stanno correndo l'impresa, gli operai e la proprietà stessa. Al tavolo dei relatori anche il sostituto procuratore Lorenzo Gestri che ha istruito i due processi per il rogo di via Toscana, quello ai gestori della ditta e quello ai proprietari dell'immobile; a lui è toccata l'analisi del “possibile coinvolgimento della proprietà che è sede di attività produttiva, nella responsabilità penale del datore di lavoro”. La procura rappresentata anche dal sostituto Laura Canovai che invece ha illustrato “la responsabilità del proprietario e del conduttore in materia edilizia”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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