28.11.2022 h 19:14 commenti

Beni confiscati alla mafia, Prato è terza in Toscana

I dati sono emersi nel corso del convegno dedicato a “I beni confiscati alla mafia in Toscana. L’impegno dello Stato, della Regione e degli Enti locali per restituirli all’uso pubblico”, che si è tenuto a Firenze
Beni confiscati alla mafia, Prato è terza in Toscana
Con 47 beni confiscati definitivamente alla mafia, Prato è la terza provincia della Toscana per numero di proprietà strappate alla criminalità organizzata. La precedono solo Grosseto con 80 e Pistoia con 62. Fanalino di coda Firenze con 13. In tutta la Toscana sono 687, numero che le conferisce il nono posto a livello nazionale.
Sono i dati emersi ieri, 28 novembre, nel corso del convegno organizzato dalla Regione sui beni confiscati alla mafia nel territorio toscano e sull'impegno per restituirli all'uso pubblico, scopi sociali o istituzionali. Impegno che la Regione traduce in uno stanziamento di 5,5 milioni di euro per il prossimo triennio per dare sostegno alle progettualità che arriveranno dai Comuni sul futuro dei beni confiscati che ricadono nei propri territori. “Dobbiamo essere in grado – ha precisato Giani – di trovare per loro una finalità sociale. La Regione Toscana sta facendo e continuerà a fare la propria parte per finanziare i progetti di recupero che ci verranno sottoposti e non abbiamo nessuna intenzione di tagliare i 5,5 milioni di euro che abbiamo destinato a questo scopo da qui al 2024, nonostante quest’anno dovremmo far fronte ad un aumento delle sole bollette energetiche per la sanità di 190 milioni di euro. Quella per il recupero a fini sociali dei beni sottratti alle mafie è e resta una delle nostre priorità”.
Dei 47 beni in gestione presenti sul nostro territorio 16 sono aziende e 31 sono immobili. Altre dodici proprietà che hanno già una destinazione ma che non sono ancora in gestione. I beni si trovano su cinque dei sette Comuni della provincia pratese.
Secondo il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Bruno Corda, la situazione in Toscana “è molto positiva per ciò che riguarda il contributo fornito dalla Regione per affrontare questo tema. In Toscana ne abbiamo già destinati in via definitiva circa 270 la grandissima parte dei quali agli enti locali. E altri contiamo di consegnarne in futuro. Credo poi che sia importante il contributo, sia economico che di supporto che sta dando la Regione – ha precisato Corda – nei confronti degli Enti locali e soprattutto dei più piccoli. C’è non soltanto un problema di finanziamenti, ma di progettualità. Dobbiamo quindi essere capaci di dare una mano a chi ne ha bisogno per progettare una nuova vita sociale per i beni sequestrati e assegnati. Per arrivare alla confisca definitiva e alla destinabilità dei beni occorre attendere i tre gradi di giudizio. Noi siamo riusciti a velocizzare molto, anche con il contributo delle Prefetture, l’iter necessario all’assegnazione dei beni”.
La riduzione dei tempi di assegnazione necessari all'assegnazione, oggi pari a una media di ben 9 anni, sarà una delle priorità su cui lavorare con la collaborazione di tutti gli enti che si occupano di questo delicatissimo settore: “Non possiamo sequestrare i beni e poi essere costretti a tenerli inutilizzati per anni. - ha chiosato Giani - Per accorciare i tempi serve un gioco di squadra tra Stato, Prefetture, Regione e Enti locali e soprattutto la concretezza degli amministratori”.
 
Edizioni locali collegate:  Prato

Data della notizia:  28.11.2022 h 19:14

 
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