Accusati di aver picchiato un uomo fino a spaccargli un femore e di averlo poi abbandonato fuori città, in un luogo appartato. Gli imputati, due poliziotti di 38 e 39 anni, in servizio alla questura di Prato all'epoca dei fatti – 2013 – difesi dagli avvocati Mauro Cini e Nicola Badiani, sono stati assolti oggi, martedì 21 gennaio, dal giudice Francesca Sordi. La difesa è riuscita a smontare le accuse – lesioni personali aggravate e abbandono di persona incapace – scaturite dalla denuncia dell'uomo, un marocchino di 42 anni che puntò il dito contro i due agenti rendendoli protagonisti di una storia di violenza e di soprusi.
Il fatto al centro del processo è relativo ad un intervento che i poliziotti fecero al Caffè 21 di viale Piave su richiesta dei titolari. Un fatto raccontato in due modi diversi: il marocchino ha sempre detto di essere stato prelevato, caricato sulla Volante, portato nella zona del Calice, picchiato e abbandonato; gli agenti hanno sempre ribattuto che l'uomo, già fortemente alterato, stava facendo confusione nel locale in seguito al rifiuto dei baristi di servirgli alcolici e che, invitato ad allontanarsi, aveva chiesto di poter essere accompagnato a casa, al Calice appunto, cosa che fu fatta. Il marocchino, qualche ora più tardi, fu trovato da un metronotte: aveva un femore rotto e fu fatta intervenire l'ambulanza.
Nel corso del dibattimento sono emerse testimonianze con altri particolari che, aggiunte all'esito di una perizia, hanno rafforzato la versione dei poliziotti e convinto il giudice a leggere la sentenza di assoluzione.