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Arresti per il rogo di via Toscana, gli inquirenti: “Resa giustizia alle vittime”


La soddisfazione di chi ha condotto le indagini in questi mesi. Il presidente della Provincia Gestri: "Un segnale chiaro nell'impegno per il contrasto all'illegalità che deve colpire i meccanismi economici più complessi". L'europarlamentare Morganti: "Spero sia finita l'era dei facili guadagni"


Redazione


“Abbiamo dato giustizia alle famiglie delle sette povere vittime”, così il capo della squadra mobile Francesco Nannucci. “Resa giustizia a sette persone che avevano un solo sogno da coltivare: la felicità. Un sogno che gli è stato negato”. Queste le parole del questore Filippo Cerulo. Dichiarazioni che sono il segnale forte della drammaticità del primo dicembre. Drammaticità che emerge dai particolari delle indagini. “All'interno del capannone di via Toscana – spiega la procura – per anni hanno lavorato e vissuto, mangiando e dormendo in locali dormitorio realizzati in violazione della normativa edilizia, un numero indeterminato di operai cinesi, anche clandestini. Alla data del primo dicembre si è potuto verificare che all'interno del capannone risultavano impiegati, e dimoranti, almeno una decina di lavoratori, alcuni in nero e altri clandestini”. Situazioni non normali che a Prato sono diventate normalità. “Oggi possiamo testimoniare un salto culturale – ha detto Piero Tony, procuratore capo – c'è qualcosa in più rispetto a quello che fino a ora abbiamo visto ed è il coinvolgimento degli italiani. Non è giusto che chi affitta un capannone ricevendo una alta remunerazione chiuda gli occhi di fronte alle irregolarità. Il risultato di oggi, questi cinque arresti rappresentano la risposta di Prato alla richiesta di giustizia dopo il fatto di via Toscana”.    
 “I provvedimenti della Procura per la strage del Macrolotto costituiscono un segnale chiaro nell'impegno per il contrasto all'illegalità che deve colpire i meccanismi economici più complessi – dice il presidente della Provincia, Lamberto Gestri -. Non solo. Quei morti, purtroppo ancora insepolti, chiedono giustizia e lo Stato che c'è e lo sta dimostrando ha gli strumenti per dare una risposta. Alla magistratura che sta lavorando con impegno, agli uomini della Polizia e della Guardia di Finanza va tutto il nostro riconoscimento”. 
Per Claudio Morganti, europarlamentare di 'Io Cambio', gli arresti della Procura dopo la strage di via Toscana segnano "un punto di svolta riguardo le responsabilità dei proprietari dei capannoni. A partire da oggi, spero sia finita l'era dei facili guadagni degli imprenditori che hanno preferito smettere di fare impresa, preferendo vivere con rendite facili date da tali affitti. La Procura della Repubblica – sottolinea l'europarlamentare –, a cui va il mio plauso, ha sancito che la “Norma Prato”, fortemente da me voluta e portata avanti in Parlamento ed inserita nel secondo decreto sulla sicurezza a fine 2010 e poi depennata prima della firma del presidente Napolitano, è importante per la nostra città. Infatti, la suddetta norma, cancellata nel totale silenzio delle Istituzioni cittadine, prevedeva il controllo periodico dei locali affittati da parte dei proprietari ed eventualmente la segnalazione di eventuali abusi. Ad oggi, se quella norma fosse stata approvata, avremmo potuto salvare sette vite umane, oltre che riportare più legalità nella nostra città".
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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