24.10.2018 h 20:15 commenti

Ampliamento Peretola, i comitati attaccano: "Progetto modificato senza ok commissione ministeriale"

Secondo l'Osservatorio ambientale non si tratta di modifiche sostanziali ma per i comitati quell'organismo non ha competenze tecniche e termini legali per tale compito. Scatta la seconda diffida dello studio legale Giovannelli
Ampliamento Peretola, i comitati attaccano: "Progetto modificato senza ok commissione ministeriale"
In questa foto confrontiamo le due versioni della deviazione del Fosso Reale per far posto alla nuova pista dell'aeroporto di Peretola. La prima è quella sottoposta al giudizio della commissione ministeriale di Via che l'ha approvata con una serie di prescrizioni, la seconda è quella portata alla conferenza dei servizi dopo l'avallo dell'Osservatorio ambientale, composto da una decina di persone tra cui i rappresentanti del Comune e della Città metropolitana di Firenze, tutti favorevoli alla nuova Peretola. Le modifiche apportate al progetto non sono state sottoposte a un nuovo giudizio della commissione ministeriale di Via perché secondo l'Osservatorio ambientale non sono sostanziali. Da qui il giudizio duramente contestato dall'associazione Vas onlus di Prato, promotrice dei ricorsi al Tar contro il nuovo aeroporto: "Viene cambiato il tracciato del Fosso Reale che ora circumnaviga totalmente la pista e diventa percorso principale mentre l'originale progetto (quello vagliato dalla commissione Via) assume il carattere di "Ausiliario". Il canale in cemento è largo 20m e con pendenza del 0,04 % (praticamente orizzontale), fino a ricollegarsi con il vecchio alveo. Una sorta di doppio tornante e perciò un nuovo progetto che tra l'altro non tiene conto dei problemi di trasporto solido e di sedimentazione, vista la bassa velocità della corrente per le portate ordinarie, che provocheranno fenomeni di ristagno d’acqua e necessità di frequente pulizia". Per l'associazione Vas l'Osservatorio ambientale non ha le competenze tecniche per vagliare un progetto come quello sull'aeroporto perché di natura semi politica, ma soprattutto "non è abilitato dal quadro normativo e per “prassi consolidata” che invece indica nella commissione ministeriale di Via l'unico organismo deputato al controllo (visto che lo fa per tutti gli impianti/infrastrutture a livello Nazionale) sul rispetto delle prescrizioni da essa stessa imposte per la realizzazione dell'opera". Il giudizio sulla non sostanzialità delle modifiche alla sistemazione del Fosso Reale quindi, viene definitivo "apodittico". L'uso "anomalo" dell'Osservatorio ambientale è alla base della seconda lettera di diffida che l'associazione Vas, attraverso lo studio associato Giovannelli, ha inviato martedì 23 ottobre ai ministeri dell'ambiente e dei beni culturali (per conoscenza anche al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli) per l'annullamento d'ufficio dei compiti dati all'Osservatorio ambientale e di conseguenza della conferenza dei servizi che dopo il primo incontro di settembre si riunirà nuovamente il 9 novembre. Nel documento legale viene sottolineato che “con eccesso di potere” c’è stata l'attribuzione delle funzioni che la composizione dell'Osservatorio, e che quindi sono "illegittime". Nel primo caso perché la verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni spetta solo alla commissione di Via; nel secondo per l'arbitraria esclusione dei rappresentanti di "quegli enti, pur portatori di rilevanti interessi, che fossero anche solo potenzialmente contrari alla realizzazione del nuovo aeroporto di Firenze e in particolare del Comune di Sesto e di Campi Bisenzio" che tra l'altro sopporteranno in buona parte l'impatto della nuova pista. Nella prima versione del parere tecnico di Via erano presenti, nel secondo - si legge - sono spariti a favore di una composizione di "pochi fidati soggetti" alcuni dei quali senza la competenza tecnica per partecipare a dette verifiche". Non solo. Il presidente dell'Osservatorio è l'ingegner Antonio Venditti che è anche coordinatore della direzione generale ministeriale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali, che è stato coinvolto nell’Istruttoria della nuova Peretola, e delegato dal Ministero dell’Ambiente a rappresentalo nella conferenza dei servizi: "insomma- si legge nella diffida dello studio Giovannelli- un soggetto che si erge a controllore e controllato e che versa quindi in un gigantesco conflitto d'interessi". A favore della tesi sull'inadeguatezza dell'Osservatorio, l'atto legale sottolinea la contraddizione in cui è caduta la stessa Enac, proponente del progetto del Nuovo Aeroporto, quando nell'aprile del 2017 in una comunicazione inviata al capo di gabinetto del precedente esecutivo, sottolineava "la necessità di porre in essere un approccio multidisciplinare nella verifica delle prescrizioni ambientali visto la complessità del progetto, confermando che i compiti dell’Osservatorio (pagato da Enac) erano di informazione ed armonizzazione ambientale, non certo i compiti di verifica delle prescrizioni . "Approccio - prosegue la diffida-che certamente non è nelle corde di un osservatorio ambientale composto essenzialmente da personalità politiche tutte favorevoli all'ampliamento. Del resto, per colmare l'assenza di competenze tecniche, l'Osservatorio si avvale di consulenze esterne moltiplicando i costi e quindi lo sperpero di denaro pubblico. Tutto questo di fronte a un organo già pagato per fare i controlli, il ministero dell'ambiente attraverso la commissione tecnica di Via". Dall’associazione filtrano più dubbi “vogliamo sapere e capire come mai “qualche manina”nel Ministero dell’Ambiente, con eccesso di potere, ha attribuito tali competenze e nomine, in palese conflitto di interessi. Forse sarà la stessa “”manina”” che ha imboscato per oltre 5 anni un Decreto Decisorio Presidenziale sulla messa in sicurezza dell'attuale pista? “ La prima diffida non ha avuto formale riscontro. Nei prossimi giorni sapremo se anche la seconda avrà lo stesso destino. Nel caso si procederà con la denuncia all'autorità giudiziaria. Il 7 novembre, proprio due giorni prima della riunione aggiornata della conferenza dei servizi, al Tar della Toscana si terrà l'udienza per il ricorso contro il parere di Via. Enac ha già chiesto il rinvio per più motivi tra cui il prossimo pronunciamento della Corte costituzionale sull"illegittimità del decreto su cui si basa il decreto di Via. Se fosse confermata, crollerebbero tutti gli step fatti a favore dell'aeroporto. Sarebbe inutile e ripetitivo quindi, il pronunciamento del Tar. L'incostituzionalità del presupposto giuridico del decreto di Via è sempre stato un cavallo di battaglia dei comitati contrari al progetto su Peretola, ma ora fa comodo a Enac per prendere tempo. È il gioco delle parti e l'arbitro sarà il Tar.
 

Data della notizia:  24.10.2018 h 20:15

 
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