Al posto del vecchio ospedale il Parco centrale di Prato, taglio del nastro a primavera del 2019

L'area del vecchio ospedale nel 2019, prima delle elezioni amministrative, sarà il Parco centrale di Prato. Tre ettari di verde con al massimo tremila metri quadrati di edificato, nuova porta di accesso al centro storico arrivando da sud, percorsi interni e attrezzati con funzioni da definire. Non un intervento ma “l'intervento”della Giunta Biffoni, costo 7 milioni e mezzo. “Abbiamo fatto una scelta precisa: dare alla città un volto nuovo, diverso e a questo puntiamo”, il commento del sindaco che oggi, mercoledì 30 dicembre, ha presentato il bando per il concorso internazionale di architettura per la progettazione del Parco centrale di Prato. Un bando di ampio respiro, che parla tutte le lingue del mondo, aperto alle migliori competenze. Sarà pubblicato domani e prevede due fasi: la preselezione per la scelta di dieci progettisti e il concorso vero e proprio con la presentazione di dieci progetti. Entro il 20 giugno il vincitore.
Ex ospedale, un'area di ridisegnare. Di sicuro c'è solo che sarà un parco urbano, un polmone verde incastonato nella parte antica della città, abbracciato dalle mura trecentesche e da altri tesori architettonici, due su tutti: il collegio Cicognini e Santa Caterina. Per il resto carta bianca ai progettisti che dovranno tenere conto solo di un paio di indicazioni: la realizzazione di un edificio di almeno 500 metri quadrati e l'individuazione degli spazi su cui costruirne altri. “Partire con la preselezione – ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Valerio Barberis – significa consegnare la progettazione in mani assolutamente qualificate che potranno pensare liberare idee in grado di trasformare in contemporaneo un luogo inserito in una cornice storica e che di fatto oggi non esiste”. Su questo ha insistito anche il sindaco: “Un parco come quello delle grandi città europee – ha detto – con funzioni che saranno suggerite dai progettisti”. Ancora più chiaro il dirigente comunale Massimo Nutini: "Ci sono parchi nel mondo che sono veri e propri monumenti, noi chiediamo che il nostro sia anche questo". Il parco dovrà convivere con tutto quello che ha intorno e con quello che nascerà come, ad esempio, il centro diurno per bambini disabili che la Fondazione Ami realizzerà nella vecchia sede Avis, a ridosso dei giardini di Sant'Orsola.
Addio Misericordia e Dolce, a settembre 2016 la demolizione. Se il tabellino di marcia non incontrerà ostacoli, le ruspe cominceranno a cancellare per sempre il vecchio ospedale dopo l'estate del prossimo anno. Un'operazione complessa come è facilmente immaginabile che richiederà circa un anno e mezzo. Il costo è carico della Regione: 4 milioni. La Asl 4 è attualmente alle prese con il bando per l'affidamento della progettazione della demolizione. Sarà una demolizione selettiva in funzione dei materiali che via via saranno prelevati. Materiale di recupero, nelle intenzioni del Comune, sarà utilizzato per la costruzione di una struttura temporanea aperta per dare modo ai cittadini di conoscere le varie fasi dello storico smantellamento. Il Comune conta di poter mettere le mani sull'area nell'estate del 2018 e dare il via al progetto diviso in due tranche. La prima: realizzazione del parco e del padiglione da almeno 500 metri quadrati per un costo di 5 milioni e mezzo. La seconda: progettazione e realizzazione degli altri padiglioni, costo 2 milioni.
Taglio del nastro nel 2019. “Il parco sarà pronto entro la prossima legislatura”. Chiaro e preciso l'impegno del sindaco che ha già messo in agenda l'inaugurazione prima delle elezioni comunali. “Il prossimo sindaco – ha aggiunto Biffoni – avrà il Parco centrale di Prato, un'area completamente ripensata, nuova, diversa, continuamente fruibile dai cittadini. Un tassello di una città che nel giro di pochi anni immaginiamo rinnovata: a nord con la riqualificazione della zona del Serraglio, a sud con la realizzazione del parco urbano e del sottopasso lungo la Declassata al Soccorso”.
Il bando aperto da domani. I progettisti hanno tempo fino al 15 febbraio per presentare il curriculum e un massimo di cinque lavori già fatti per dare modo alla giuria di avere un quadro della tendenza di ognuno. Entro il 29 febbraio saranno scelti i dieci progettisti che avranno tempo fino al 20 maggio per presentare il progetto preliminare. Il 20 giugno sarà reso noto il vincitore. Al primo classificato andranno 40mila euro e l'incarico per il progetto definitivo e per quello esecutivo, a tutti gli altri 13mila euro. Con meno di 160mila euro il Comune diventerà proprietario di tutti i progetti.
Giuria di fama internazionale. I nomi sono stati già individuati ma sono top secret. Presidente sarà un architetto e con lui lavoreranno un paesaggista, un urbanista, un critico di architettura e un funzionario tecnico del Comune. Ai cinque membri effettivi si aggiungono due supplenti: due professionisti con almeno 10 anni di iscrizione scelti dagli elenchi forniti dai Consigli nazionali degli Ordini degli architetti e degli ingegneri”.