E' finito sul banco degli imputati con l'accusa di aver maltrattato la moglie e oggi, mercoledì 23 novembre, dopo un incubo durato due anni durante i quali non ha mai smesso di urlare la propria innocenza, è stato assolto con formula piena. La sentenza, al termine del processo con rito abbreviato, è stata pronunciata dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato, Marco Malerba. Protagonista un vigile del fuoco, difeso dall'avvocato Linda Mele, per il quale anche il pubblico ministero, Valentina Cosci, aveva chiesto l'assoluzione. Un'assoluzione che è arrivata con formula piena perché nel corso delle indagini preliminari, l'uomo è riuscito a demolire i racconti della moglie e a dimostrare di non essersi mai macchiato di nessun episodio di maltrattamento. Diversi i fatti riferiti dalla donna e finiti nel fascicolo di indagine, comprese le vessazioni che l'avrebbero vista vittima quando era incinta. Dopo l'avviso di garanzia, il vigile del fuoco chiese di poter essere interrogato e in quella occasione fornì la sua versione e produsse diversa documentazione tra cui certificati medici per le conseguenze riportate in seguito ad un'aggressione che avrebbe subìto da parte della moglie e i referti di un centro antiviolenza per uomini a cui si era rivolto. Atti e racconti, sommati alle dichiarazioni dei testimoni, che poi hanno convinto il pubblico ministero a chiedere l'assoluzione e il giudice a pronunciarla. Il vigile del fuoco rischiava un provvedimento disciplinare e la sospensione dal servizio.
Accusato di maltrattamenti sulla moglie, il giudice lo assolve
Sul banco degli imputati un vigile del fuoco per il quale anche il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione. L'uomo è riuscito a dimostrare la propria innocenza producendo certificati medici e i referti di un centro antiviolenza a cui si era rivolto
32
Edizioni locali: Prato