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Abbandona la carriera da manager per coltivare ulivi e allevare api, ecco la storia di Daniela


La giovane donna di Carmignano ha detto no ad un lavoro all'estero per trasformare le proprietà di famiglia in un'azienda agricola che oggi vende olio all'estero e riscopre antiche ricette come quella dell'agresto. In arrivo anche la coltivazione dei grani antichi


Redazione


Ha abbandonato una promettente carriera da manager per dedicarsi a tempo pieno a olivi, api, fichi secchi e confetture. Scelta difficile per tutti, ma ancora di più se si è donna. E' la storia di Daniela Daniele, 41 anni, di cui gli ultimi tre trascorsi a far nascere e crescere la sua azienda agricola, Puro Carmignano, una decina di ettari nel cuore delle colline medicee a pochi passi dal centro del paese. Qualche anno fa si è trovata di fronte a un bivio: lavoro all'estero o famiglia. E nonostante la laurea in economia ha scelto la seconda strada. A fare la mamma e la moglie, certo, ma anche con un altro obiettivo preciso: trasformare in poco tempo i terreni della famiglia del marito Sergio in un'oasi di bontà e genuinità. Una sfida a cui hanno dato una mano anche i fondi europei Psr per la realizzazione del magazzino e del laboratorio. Oggi al civico 4 di via Carmignanese c'è una distesa di ulivi, ci sono 50 arnie di laboriose api, alberi di fichi un pò ovunque, una fila di melograni, l'orto e persino due galline. I più attenti noteranno che nella terra del Carmignano docg c'è qualcosa che non quadra: mancano le vigne. Nessuna svista, fa parte della scommessa nella scommessa: far vivere l'azienda agricola senza produrre vino nonostante il contesto. "Preferisco puntare sulle cose che so fare – spiega Daniela – e per noi è fondamentale riscoprire prodotti e ricette antichi, rispettare la spontaneità della natura e coglierne i frutti. Ad esempio la gestione dell'oliveta è biologica. A breve la certificheremo. E stiamo pensando di iniziare a coltivare i grani antichi". A Daniela va il merito di aver riscoperto l'antichissima ricetta dell'agresto, una sorta di aceto particolarissimo fatto con mosto d'uva acerba biologica e cotto con spezie, cipolla e aglio, rigorosamente cooltivati nel suo orto: "Ne esistono testimonianze anche ai tempi dei romani. Lo abbiamo scoperto per caso una sera a cena a San Miniato e da lì, attraverso ricerche e giornate passate in biblioteca abbiamo scoperto che era utilizzato anche a Carmignano ed è saltata fuori la ricetta. In Toscana lo produciamo in tre ed è richiestissimo".
Se la forza fisica necessita di qualche aiuto da parte del resto della famiglia, sulla fantasia e l'innovazione Daniela è imbattibile. Per portare all'estero il suo olio ha pensato di utilizzare un metodo fino a oggi inedito nella zona: l'adozione di un ulivo. Chi aderisce riceve una certa quantità di olio e sconto sui prodotti, ha un'etichetta personalizzata e attraverso le coordinate gps può vedere in tempo reale il proprio albero, identificato con una targa riportante il suo nome. Un sistema giocoso a cui oggi hanno aderito un centinaio di persone in Inghilterra, Nord Europa e persino Australia e che assorbe il 90% della produzione.
Al fantastico mondo delle api sono invece legati progetti didattici: "Da poco sono stati qui i ragazzi dell'indirizzo agrario del Datini. – continua Daniela – abbiamo anche una teca didattica per mostrare il lavoro delle api. Facciamo anche miele di acacia che spesso utilizzo per fare il nocciomiele (prodotto simile alla più famosa crema alla nocciola da spalmare, ndr), ma principalmente produciamo mille fiori e ogni anno è diverso perchè dipende da cosa cresce qui intorno. Non abbiamo ancora tagliato l'erba proprio per non toccare i fiori". 
Nonostante la fatica fisica e l'incertezza sul risultato legata alle condizioni meteo, Daniela è contenta e soddisfatta del suo doppio ruolo di mamma e imprenditrice agricola: "Non tornerei mai indietro, – afferma con sicurezza – certo, lavoro più di prima, sette giorni su sette, e mi sono dovuta rimettere a studiare ma sono sul mio e gestisco meglio gli orari e gli impegni delle mie due bambine. E poi è un altro modo di vivere e di lavorare. La produzione è minima perchè anche se Sergio mi aiuta, sono sola ma al momento posso dirmi felice della scelta fatta". 
E.B.
Edizioni locali: Comuni Medicei
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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